A distanza di 24 ore dalla pubblicazione su Facebook della foto del figlio 13enne col volto tumefatto in seguito all’aggressione da parte di coetanei, parla il papà che ha deciso di fare questa scelta e si dice ancora più convinto. Una scelta, spiega, per “suscitare l’animo delle persone e porre l’attenzione su un problema: oggi è successo a mio figlio, domani può accadere al figlio di qualcun altro e non deve assolutamente succedere”. Una decisione presa per sensibilizzare contro il bullismo: “E’ un fenomeno che esiste – dice ancora – e che deve essere combattuto”. Un messaggio per dire: “fate attenzione tutti quanti. E credo che il messaggio sia arrivato, anche in maniera forte con quella cruda immagine di mio figlio”. Il grido d’allarme lanciato da questo genitore è stato accolto da tanti con messaggi di solidarietà arrivati alla famiglia in queste ore: “Siamo stati sommersi di affetto – racconta il papà del 13enne – e vicinanza, da parte di tante persone”. Quanto alle critiche ricevute da esperti, l’uomo dice: “loro fanno il loro mestiere e vedono le cose con la loro ottica ma non credo abbiano bene chiaro quale debba essere il messaggio”.
CRONACA
19 marzo 2017
Bullismo, la rabbia del papà della vittima di 13 anni: «Pubblicare foto choc? Scelta giusta»