Nessuna proroga bis per gli abusi dei lidi che non potranno essere sanati. Né tentativi con i sindacati per una seconda “trattativa” con la Procura. A dirlo è il sindaco Giuseppe Cuomo che, giorni fa, ha ricevuto il rappresentante di Fialcams-Cgil Pasquale Cesarano. «Così come concordato lo scorso anno gli stabilimenti balneari hanno provveduto a presentare istanza per le opere in sanatoria. L’ufficio edilizia privata, dopo avere analizzato le richieste, sentito il parere della commissione beni ambientali, ha trasmesso i fascicoli alla Soprintendenza. Ciò è avvenuto entro il mese di novembre 2016. La Soprintendenza, a inizio anno, ha comunicato l’avvio dei procedimenti con parere negativo ai quali gli stabilimenti hanno replicato entro 10 giorni secondo legge. Pertanto, a conclusione dell’iter amministrativo della Soprintendenza – che è stata più volte sollecitata a procedere in tempi rapidi – si provvederà ad emanare gli atti definitivi che porteranno alla conclusione di tutta la vicenda così come indicato alla Procura. Per essere ancora più chiari, le opere che saranno sanate potranno rimanere. Quelle che avranno il parere negativo dovranno essere demolite senza ulteriore proroga. Inoltre, con la stessa Procura, ci impegnammo affinché la fogna comunale sarebbe stata completamente rifatta, in modo da evitare che la vetustà della stessa potesse comportare fuoriuscite di liquami. Questo lavoro è in fase di conclusione, così come mi è stato comunicato dalla Gori, che sta procedendo all’opera, autorizzata da tutti gli enti. In questo processo, è stata attrice, insieme al Comune anche la Fialcam Cgil, che ha seguito le vicende ed ha chiesto più volte informazioni sull’iter amministrativo. La recente visita del rappresentante sindacale non è stata da me sollecitata ma anzi più volte richiesta dallo stesso. Ci siamo confrontati in modo costruttivo senza contrasto. Né, nel modo più assoluto, ho sollecitato alla Cgil di “intervenire” sulla Procura come i diretti interessati potranno confermare. Prima di tutto perché non ritengo istituzionalmente corretto tale comportamento. E poi per rispetto del lavoro dei magistrati che a mio parere hanno ben compreso la volontà dell’amministrazione di porre fine a uno stato di cose che si protrae da decenni. Quando giungerà a conclusione l’iter gli stabilimenti dovranno attenersi alle prescrizioni della Soprintendenza. Continueremo a vigilare affinché questo avvenga nelle prossime settimane per dare modo agli imprenditori di provvedere al completamento delle opere autorizzate e soprattutto per garantire ai lavoratori la loro assunzione, in vista dell’inizio della stagione balneare».
CRONACA
21 marzo 2017
Lidi balneari a rischio chiusura, il sindaco di Sorrento: «Nessun pressing sulla Procura, la Soprintendenza si esprima in tempi rapidi»