Torre del Greco. Arriva l’ennesima proroga per la «ditta di casa» dei Fratelli Balsamo. A una settimana dalla scadenza del precedente prolungamento del contratto – il termine dell’appalto “ereditato” dalla Eco Ego di Cassino era, inizialmente, fissato per novembre del 2016 – il sindaco Ciro Borriello ha firmato una nuova ordinanza destinata a scatenare l’ennesimo polverone politico a palazzo Baronale.
Considerati i ritardi della nuova gara promossa dall’amministrazione comunale a ottobre del 2016 per l’affidamento dei servizi di igiene urbana sul territorio – il primo cittadino ha deciso di allungare il rapporto con i Fratelli Balsamo fino al 30 giugno del 2017: «La raccolta dei rifiuti dovrà essere effettuata – si legge nel provvedimento firmato dal primo cittadino – agli stessi prezzi, patti e condizioni di cui al contratto sottoscritto a marzo del 2016».
Conti alla mano, l’ente di palazzo Baronale dovrà sborsare – in attesa dell’aggiudicazione del nuovo bando promosso all’indomani dell’approvazione del piano industriale dei rifiuti che prevede la raccolta dei rifiuti sette giorni su sette – circa due milioni di euro, compresi di Iva. «Nel caso in cui l’individuazione del nuovo contraente – specifica Ciro Borriello – dovesse avvenire prima della data del 30 giugno 2017, il rapporto in essere così come prorogato cesserà automaticamente quando saranno affidate e trasferite le competenze al nuovo gestore».
Una formula di prassi, destinata – in ogni caso – a scatenare nuove polemiche. Perché già la collaudata formula delle proroghe – obbligatorie per legge in materia di rifiuti per non provocare pericoli alla salute pubblica e all’ambiente – decise dall’amministrazione comunale targata Ciro Borriello è finita in varie occasioni sotto i riflettori degli investigatori.
A ciò si deve, poi, aggiungere la circostanza che l’attuale appalto per la gestione del settore Nu all’ombra del Vesuvio è già al centro di un’inchiesta condotta dalla procura di Torre Annunziata relativa proprio al passaggio di cantiere tra la Eco Ego e i Fratelli Balsamo.
Iscritti nel registro degli indagati ci sono il sindaco Ciro Borriello, l’assessore all’ambiente Salvatore Quirino, l’ex segretario generale Anna Lecora e l’allora legale rappresentante della «ditta di casa» con sede in viale Europa.