Torre del Greco. Al 18 ottobre 2016 – data dell’insediamento della nuova curatela fallimentare della Deiulemar compagnia di navigazione – i debiti dei “morosi” a cui erano stati affittati gli immobili dell’ex impero di via Tironi erano aumentati da 189.032.29 euro a 948.404,93 euro. Sono impietosi i numeri messi nero su bianco dalla triade composta da Alfonso Iovane, Vincenzo Di Paolo e Paola Mazza all’interno del programma di liquidazione inviato al giudice delegato Massimo Palescandolo al tribunale di Torre Annunziata. Al termine del lavoro di ricognizione dell’attivo e del passivo, i nuovi curatori hanno trovato una situazione disastrosa sotto il profilo contabile e avviato tutte le procedure necessarie per non perdere una somma vicina al milione di euro.
La beffa per i risparmiatori
Dopo essere stati travolti dal crac da 800 milioni di euro costato – in primo grado – complessivi 90 anni di carcere agli armatori-vampiri, i creditori della Deiulemar compagnia di navigazione rischiano di incassare una nuova botta dagli imprenditori pronti a sottoscrivere convenienti contratti di locazione e poi a dimenticare di versare i relativi canoni nelle casse del fallimento. Una cifra aumentata esponenzialmente fino a ottobre del 2016, quando alla precedente triade di curatori – malvista da centinaia di risparmiatori, pronti a promuovere diverse petizioni per provvedere alla sostituzione dei professionisti individuati in un primo momento – subentrarono proprio Alfonso Iovane, Vincenzo Di Paolo e Paola Mazza.
L’operazione recupero
Fatti i conti del caso e accertato come all’appello mancasse circa un milione di euro – riportato analiticamente in due schede allegate al programma di liquidazione – i nuovi curatori fallimentari hanno effettuato vari sopralluoghi e avviato estenuanti trattative con i conduttori morosi per recuperare il “maltolto”. Una strategia grazie a cui è stata formalizzata una transazione con la ditta Carima (debitrice di 108.470,25 euro) con cui la ditta si è impegnata al pagamento del 50% dell’arretrato. Fallite, invece, le trattative con la Goss e la Ggh.
I tempi
Attualmente sono in corso accertamenti per valutare la convenienza di eventuali azioni coattive per il recupero dei crediti. Salvo la formalizzazione di nuove transazioni, i tempi di recupero previsti sono stimati in due o tre anni. Solo perché, in precedenza, l’attenzione verso i morosi non era stata sufficientemente puntuale da impedire la crescita esponenziale dei crediti vantati dalla Deiulemar compagnia di navigazione.
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