Nola. Dietro compenso di denaro hanno consentito a circa 300 cittadini brasiliani, tra cui calciatori militanti nelle massime divisioni dei campionati italiano, francese e portoghese, di ottenere la cittadinanza italiana in virtù dello ius sanguinis, senza però avere i requisiti previsti dalla legge e aggirando i vincoli di tesseramento.
I Carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno arrestato il responsabile dell’ufficio di Stato civile di un Comune del Napoletano e il titolare di un’agenzia di pratiche amministrative.
L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dei due indagati, eseguita stamattina dai carabinieri, è stata emessa dal gip del Tribunale di Nola (Napoli) su richiesta della locale Procura (procuratore aggiunto reggente Stefania Castaldi e sostituto procuratore Francescapaola Colonna).
Il responsabile dell’Ufficio di Stato Civile di un Comune del Napoletano e il titolare di un’agenzia di pratiche amministrative sono accusati, a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Trecento brasiliani coinvolti nel giro
Sono complessivamente trecento i brasiliani che, rivolgendosi alle due persone arrestate oggi dai carabinieri – il dipendente comunale di Brusciano e il titolare di un’agenzia di pratiche amministrative di Terni – sono riuscite ad ottenere illecitamente, in cambio di denaro, la cittadinanza italiana. Alcuni sono calciatori, che militano nel Palermo (Serie A), Monaco (League 1 francese), Atletico Mineiro e Sporting Club Internacional (Serie A brasiliana) e Red Bull Brasil (serie B brasiliana). Molti altri, invece, giocano in squadra di diverse serie dei campionati di calcio a cinque.