Torre del Greco. «Diteci soltanto una cosa: quando finirà quest’incubo ? Sono passati già 5 anni. Siamo destinati a morire senza vedere i nostri soldi ?». Cala il gelo sull’ex palestra Gil di via Vittorio Veneto, quando dalla folta platea che assiste al question-time sul crac Deiulemar, una voce si solleva sul brusio.
A parlare è uno dei tredicimila risparmiatori finiti sul lastrico per il fallimento da quasi 1 miliardo di euro dell’ex colosso della navigazione. Quel grido che gela il sangue è, forse, il manifesto della disperazione che tormenta le vittime del più grande crac della storia di Torre del Greco. Un fallimento talmente enorme da riempire di rabbia ogni angolo della sala che ieri pomeriggio è stata teatro dell’iniziativa promossa dagli stessi risparmiatori.
Gli obbligazionisti si sono trovati faccia a faccia con i Curatori del fallimento e con i rappresentanti del comitato dei creditori. Obiettivo: chiarire a che punto è la caccia al “tesoro” messa in moto per recuperare i soldi spariti nel fallimento. Decine i quesiti avanzati dagli oltre 300 obbligazionisti in quasi 3 ore di dibattito ieri pomeriggio.
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