Alberghi pieni e di questo passo lo saranno anche i ristoranti. E’ il boom di Pasqua. Si registra il sold out nelle strutture alberghiere di Castellammare. Un record che apre nuove orizzonti sulla vocazione turistica della città.
Non solo le festività pasquali fanno registrare numeri da capogiro, ma si prevede il pienone anche nei ponti del 25 aprile e primo maggio, così come quello de 2 giugno. E le prenotazioni iniziano ad affollare le camere d’albergo anche nei mesi estivi.
«Gli alberghi sono pieni – esulta il presidente degli albergatori stabiesi, Pietro Irollo – Il trend è positivo ma è partito bene già dal mese di marzo, d’altronde ci sono prenotazioni già per i mesi estivi».
«Il discorso va anche oltre la Pasqua – prosegue Irollo – Stiamo tutti beneficiando di questo trend positivo in Italia, Grecia e Spagna, che sono le mete tra quelle più vicine al mare, ci inseriamo in un contesto positivo e non possiamo che raccogliere queste opportunità. Molte volte dipende anche dalle condizioni del tempo. Ci apprestiamo a ospitare i turisti anche nel ponte del primo giugno e in quello del primo maggio e ancora il 25 aprile. Ci auguriamo che la città sia nelle condizioni di poter offrire un biglietto da visita ai turisti, anche se già qualche risultato è stato raggiunto. Ripresentarsi con una villa comunale riaperta è tutt’altra storia».
In arrivo nella città stabiese ci sono per la maggior parte turisti stranieri, soprattutto europei: in maggioranza inglesi e tedeschi, ma iniziano a scegliere la porta della penisola sorrentina anche i francesi. Negli alberghi con un target un po’ più alto iniziano ad arrivare anche gli americani. Infine una buona fetta di italiani che scelgono Castellammare come posto strategico per raggiungere le mete ambite di Napoli, Sorrento, la costiera amalfitana e Pompei. E’ proprio questo il punto: la città stabiese recupera terreno ma resta pur sempre di passaggio. Quanti visitatori effettivamente alimentano il commercio stabiese, considerando che in media spendono 108 euro durante la permanenza.
«I turisti che vivono la città sono ancora una parte molto residuale per quelle che sono le potenzialità città – ricorda Irollo – Sicuramente vivono di più la città rispetto al passato. Adesso in città c’è anche un terziario legato alla ristorazione, bene o male l’offerta si è meglio strutturata rispetto a qualche anno prima. Oggi c’è anche qualità e questo favorisce una possibilità della permanenza dello straniero nella città di Castellammare. Ad esempio, invece di mangiare a Sorrento, Pompei o a Napoli, l’ampia offerta dà la possibilità allo straniero di usufruire dei servici cittadini nel campo della ristorazione».
Nei prossimi anni quindi il settore terziario avrà un ruolo fondamentale nella crescita di Castellammare anche dal punto di vista turistico: «Stiamo cercando di intavolare un discorso un po’ più ampio legato a questo percorso di crescita, proprio per creare sinergie con i commercianti. Poi la città ci deve mettere il resto: cittadini e amministrazione comunale. Il lavoro da fare da mettere a sistema il territorio, è una sfida, Castellammare ha carte importantissime da giocarsi».
Il dilemma sui posti letto resta. Bisogna aumentarli o basterà l’offerta attuale? «E’ una domanda che mi viene fatta da 10 anni: se non mettiamo a posto la città non servono a niente nuovi posti letto. Il lavoro da fare è farli restare i turisti. Dobbiamo fare in modo che il turismo di passaggio diventi un turismo stanziale».