Torre del Greco. Mezzo milione di euro per scongiurare il rischio allagamenti nel sottopasso di via onorevole Crescenzo Mazza, la strada di collegamento tra la cosiddetta strada parallela alla Litoranea e il lungomare.
L’amministrazione comunale targata Ciro Borriello non bada a spese di soldi pubblici e – a soli cinque anni dalla consegna dei lavori effettuati dalle Ferrovie dello Stato – mette in cantiere una nuova serie di interventi straordinari per adeguare la rete fognaria destinata alla raccolta delle acque piovane. «Si tratta di un’opera finalizzata a risolvere la questione degli allagamenti in via onorevole Crescenzo Mazza. Una questione segnalata in diverse occasioni dai comitati di quartiere di via Litoranea – sottolinea il sindaco Ciro Borriello – attraverso note in cui si evidenziano i notevoli danni creati ai cittadini e ai commercianti della zona».
Di qui, la decisione di mettere mano al portafogli del Comune per potenziare un impianto in teoria già in grado di “sopportare” piogge torrentizie e nubifragi: «Intendiamo risolvere il problema – spiega, invece, l’ex deputato di Forza Italia – mediante la realizzazione di un nuovo tracciato fognario pluviale in grado di portare l’acqua direttamente a mare, in aggiunta all’impianto di pompaggio esistente».
Un modo per aggirare il problema del mancato adeguamento di decine di serre a monte del sottopasso, reale causa degli allagamenti in caso di nubifragi. Così la giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità redatto dai tecnici del settore ambiente e servizi manutentivi, aprendo la strada alla risoluzione della questione: una strada – in realtà – al momento tutta in salita, considerato il mancato inserimento dell’opera pubblica all’interno del piano triennale di interventi, passo fondamentale per il via libera al progetto esecutivo.
Esattamente come i lavori di adeguamento del sottopasso di viale Europa, all’altezza del congiungimento con via Litoranea: un secondo “punto caldo” in caso di piogge torrentizie, su cui l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire – in primis, avviando le pratiche per gli espropri di eventuali terreni – allo scopo di scongiurare il rischio-allagamenti. Salvo dimenticare di inserire, fino a oggi, i lavori all’interno del piano triennale delle opere pubbliche.