Torre del Greco. Fosse stata una seduta di consiglio comunale e non una “semplice” riunione tra alleati, il sindaco Ciro Borriello non avrebbe avuto la maggioranza. Perché alla convocazione last minute lanciata via smartphone diversi consiglieri comunali hanno preferito non rispondere. Ma chi c’era non è rimasto pienamente soddisfatto dai concetti espressi dal primo cittadino. Anzi.
Presenza a sorpresa
Nella stanza del sindaco a palazzo Baronale c’era, a sorpresa, Annalaura Guarino: l’ex fedelissima di Ciro Borriello – passata al gruppo misto dopo la cacciata del padre dalla giunta – ha risposto «per educazione» alla convocazione, ma non si è piegata al ruolo di stampella – mantenere solo il numero legale in aula, in caso di defezioni all’interno della coalizione – prospettato per lei dall’ex deputato di Forza Italia. «Mi aspettavo un incontro chiarificatore a 360° – il commento dell’erede di Ferdinando Guarino -. Ritengo la richiesta del sindaco irricevibile, ai limiti dell’offensivo. Resterò allineata alle posizioni dell’opposizione e, in caso di necessità, non esiterò a lasciare l’aula per dimostrare come l’attuale maggioranza non abbia i numeri per governare la città».
Il nodo ratifiche
Un grattacapo in più per Ciro Borriello, il cui chiodo fisso restano le ratifiche e i debiti fuori bilancio da approvare in consiglio comunale per scongiurare il rischio di nuovi affondi da parte della Corte dei Conti di Napoli. Ma gli argomenti utilizzati durante il summit con gli alleati non sono stati sufficientemente convincenti, considerato lo scetticismo palesato dai vari Felice Gaglione – in tandem con l’assente Gabriele Capuani – e Luigi Caldarola. Insomma, i numeri – il prossimo consiglio comunale dovrebbe andare in scena il 9 maggio – non sono per nulla blindati.
Le scelte per il futuro
Perché il sindaco non ha compiutamente risposto all’unica vera domanda degli alleati: cosa succederà in caso di eventuale candidatura alle prossime politiche? Una domanda dietro cui si nasconde la lotta intestina per la poltrona di vicesindaco – oggi occupata da Romina Stilo – a cui aspirerebbero almeno un gruppo consiliare e due attuali assessori. Non a caso, dunque, la risposta non è arrivata. Perché «la giunta – la premessa del sindaco – non si tocca». E meno che mai la first lady di palazzo Baronale. (ad)
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