Sorrento. Il vescovo dell’arcidiocesi Sorrento-Castellammare di Stabia Francesco Alfano si è dichiarato disponibile a collaborare con i Comuni della penisola sorrentina per accogliere i migranti e scovare locali da destinare ai rifugiati politici. L’apertura arriva a sole 24 ore di distanza dall’incontro-fiume con il prefetto Carmela Pagano di Napoli, pronta a invitare le amministrazioni “latitanti” – quelle che non hanno sinora ospitato rifugiati o che non hanno aderito allo Sprar, sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati – a individuare soluzioni per scongiurare provvedimenti straordinari. Già a inizio settimana ci sarà un altro contatto tra i sindaci della penisola sorrentina e la curia. Oggetto: condividere un programma da porre all’attenzione del prefetto e indicare le location dove destinare i 240 migranti “assegnati” ai Comuni di Sorrento, Massa Lubrense, Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense.
Patto Comuni-Chiesa
Dopo le polemiche e le tensioni, dunque, sembra essere arrivato il momento decisivo. Le amministrazioni comunali hanno sotterrato l’ascia di guerra, consapevoli che dovranno recitare la propria parte. Venerdì il sindaco di Sant’Agnello ha incontrato il vescovo Francesco Alfano per fare il punto della situazione. Top secret l’esito del summit, ma le impressioni sono positive e i toni delle trattative tra Comuni e prefetto sembrano avere incanalato un binario diplomatico adeguato. D’altronde proprio il vescovo, tre settimane fa in un’intervista rilasciata a Metropolis quotidiano, disse chiaro e tondo che da parte dei Comuni era necessario spalancare le porte. E che la Curia non è intenzionata a tirarsi indietro.
Migranti nelle parrocchie
La traccia c’è. La rotta è quella presa autonomamente dalla cattedrale di Sorrento che, all’interno di propri locali, ha deciso di ospitare almeno una ventina di rifugiati politici. Si tratterà in particolare di nuclei familiari con bambini. I Comuni hanno già prospettato la possibilità di accogliere rifugiati in immobili di proprietà dell’arcidiocesi e delle altre realtà ecclesiastiche della penisola sorrentina.
Locali comunali indisponibili
Il pomo della discordia resta più o meno lo stesso. I Comuni della penisola sorrentina, dopo i primi incontri in prefettura, hanno effettuato uno screening nei propri patrimoni immobiliari per scovare eventuali strutture libere. Fumata nera. Nessun ente, a detta proprio dei rispettivi sindaci, risulta avere beni, appartamenti e cespiti in grado di accogliere fin da subito i rifugiati politici. A ciò si aggiunge anche l’assenza di proprietà confiscate alla criminalità organizzata, seconda opzione indicata dal prefetto. Non c’è praticamente un buco e fu la fascia tricolore di Vico Equense Andrea Buonocore a chiarirlo ai funzionari prefettizi.
Abbassare i toni
Così, mentre la notizia di un progetto condiviso tra Comuni della penisola sorrentina e arcidiocesi richiama in particolare sui social network i consueti post beceri e razzisti, si conta di poter chiudere con successo il discorso già entro la prossima settimana. Anche perché le amministrazioni intendono evitare di entrare in estate, nel pieno della stagione turistica, con un problema irrisolto.