Torre del Greco. Quando si è avvicinata al bancone del pub sembrava una “normale” cliente, semplicemente in avanti con l’età rispetto alla media degli avventori del locale. Si è accomodata sullo sgabello, poi – senza aspettare il proprio turno – si è affrettata a ordinare la sua birra preferita, già consumata in diverse occasioni in passato. Ma, intanto, i “gusti” erano cambiati così come il menù: «Spiacente, questa birra non c’è», la secca risposta della cameriera interpellata dalla donna, cinquantenne di corso Vittorio Emanuele, già nota alle forze dell’ordine per i suoi pericolosi “colpi di testa”. Una risposta capace di scatenare la furia cieca di Vincenza D.M., pronta a estrarre una lametta dalla borsetta e a sfregiare la cameriera al volto.
La serata di follia
Tutto, secondo la successiva ricostruzione dei carabinieri, sarebbe cominciato intorno alle 22. Il locale solitamente frequentato da centinaia di giovani della movida – in particolare durante i fine settimana e i giorni pre-festivi – era affollato di clienti, in larga parte teeneger: Vincenza D.M. si è confusa tra la folla, prima di puntare al bancone e alla sua birra preferita. Incassato il rifiuto della cameriera, la donna è andata in escandescenza: fortunatamente, la cinquantenne è stata bloccata dopo il primo colpo e la vittima dell’incredibile aggressione è riuscita così a scongiurare il peggio.
L’allarme ai carabinieri
All’interno del locale si è inevitabilmente scatenato il caos, ma i titolari dell’attività commerciale hanno immediatamente allertato i carabinieri della caserma Dante Iovino per denunciare l’episodio: in pochi minuti i militari dell’Arma hanno fatto irruzione nel locale, portando via la responsabile dell’aggressione. La donna è stata fermata e accompagnata negli uffici di viale Campania, mentre la cameriera è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Agostino Maresca per le cure del caso. Fortunatamente, il colpo sferrato dalla cinquantenne non è affondato nel viso della lavoratrice, successivamente dimessa con una prognosi di due giorni. Spetterà ora alla vittima dell’aggressione – vista la lieve entità dei danni procurati – decidere se denunciare o meno la cinquantenne.
Il vizio delle aggressioni
La donna era stata già arrestata a maggio del 2016, quando – impugnando un martello – si era scagliata, in corso Vittorio Emanuele, contro una vicina di casa. All’epoca provvidenziale si rivelò l’intervento degli agenti di polizia del commissariato guidato dal primo dirigente Davide Della Cioppa: Vincenza D.M. fu arrestata con l’accusa di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Durante il successivo processo con rito direttissimo il giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata dispose una perizia psichiatrica per la donna, poi sottoposta al semplice obbligo della libertà vigilata. In pratica, libera di tornare – in caso di nuovi raptus – a colpire vittime innocenti. Come accaduto alla cameriera del noto pub sprovvisto della birra preferita dalla cinquantenne.
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