transnazionale di trafficanti di migranti scoperta dalla Dda di Bari e che ha portato oggi la Polizia ad eseguire arresti in Puglia, Sicilia e Campania, ha ottenuto nel 2011 un finanziamento regionale. Il particolare emerge dagli atti dell’inchiesta coordinata dai pm Antimafia baresi Renato Nitti e Giuseppe Gatti. Le indagini di Squadra Mobile e Digos hanno infatti accertato che l’agenzia era anche la sede di una associazione culturale che forniva servizi e assistenza ai migranti e, per questo, aveva ottenuto dalla Regione Puglia un finanziamento pari a 25mila euro. Secondo gli inquirenti, il 33enne, che svolgeva anche attivita’ come mediatore culturale, era “un punto di riferimento della comunita’ somala barese anche presso gli enti pubblici”. In realta’ – secondo quanto emerso dalle indagini – avrebbe messo in piedi “una vera e propria agenzia di servizi illegale”, come l’ha definita il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, che forniva ai migranti irregolari supporto logistico e documenti falsi in cambio di 900 dollari per trasferirli dai centri di accoglienza italiani a destinazioni nel nord Europa.
CRONACA
10 maggio 2017
Migranti: anche soldi Regione per internet point trafficanti