Castellammare. «Hanno rubato una mia foto su internet, l’hanno diffusa dicendo che ho lo sguardo malefico e sono il promotore italiano del “Blue Whale”. Ma io non c’entro nulla con quell’orrore, la cosa che mi fa più male è che abbiano associato la mia immagine a una cosa contro i bambini, a qualcosa che li porta al suicidio. Proprio io che ci lavoro con loro con la scuola calcio…». Alfredo Di Capua ha 26 anni e due profondi occhi azzurro ghiaccio, ma il suo non è affatto uno sguardo malefico.
Piuttosto è quello spaesato di chi si è ritrovato suo malgrado in una storia troppo brutta e troppo grave anche solo per immaginarla: il giovane calciatore di Castellammare di Stabia che ora gioca nella squadra del Sant’Agnello viene indicato in rete come il promotore italiano del gioco al massacro che ha portato già molti ragazzi in Russia al suicidio.
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