L’incubo per i produttori e agricoltori di castagne all’ombra del vulcano che domina il Golfo di Napoli arriva dalla Cina. Non si tratta di concorrenti sleali che producono frutti in Oriente e poi li immettono sul mercato a bassi costi, ma di un parassita – quasi invisibile all’occhio umano – che sta distruggendo i raccolti di castagne nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio. Si chiama “vespa del castagno” e in queste settimane ha danneggiato notevolmente gli alberi da frutto piantati nella macchia verde alle falde del Vesuvio. Una presenza massiccia che con i primi caldi e l’approssimarsi dell’estate ha notevolmente peggiorato le cose. Tra Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano si sono registrati i danni maggiori, con i produttori costretti a chiedere un aiuto alle associazioni di categoria per evitare nuove perdite di migliaia di euro, come già capitato nelle ultime settimane con gran parte delle piante notevolmente danneggiate.
A lanciare l’allarme le associazioni castanicole attive sul territorio che hanno preteso nel corso delle ultime settimane interventi urgenti ai vertici del Parco Nazionale del Vesuvio, l’area che in Campania più di tutte sta risentendo di questa invasione massiccia da parte della vespa del castagno. Il ‘Cinipide Galligeno’, insetto fitofago dell’ordine degli imenotteri detto galligeno perché induce la comparsa di ingrossamenti tondeggianti – detti galle – su germogli e foglie delle piante colpite nei quali la sua larva compie il ciclo vitale, ha già colpito diverse piantagioni tra Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano. Il cinipide – ai più nota come la ‘vespa del castagno appunto – attacca i germogli delle piante ospiti causando la formazione di galle, arrestandone la crescita vegetativa e provocando una riduzione della fruttificazione. Infestazioni gravi possono portare al deperimento della pianta. Interventi massicci da parte dei membri del consiglio direttivo dell’ente Parco sono stati presi già nell’ultimo fine settimana, quando è stato effettuato un lancio di Torymus Sinensis, l’antagonista naturale della vespa del castagno, in grado di distruggere il cinipide che ha fortemente danneggiato la flora locale.
Mentre il presidente dell’Ente Parco Vesuvio, Agostino Casillo, che ha supervisionato agli interventi dell’ultimo fine settimana fa sapere: «In programma altri interventi per sostenere in modo concreto i produttori agricoli del territorio del Parco».
CRONACA
1 giugno 2017
L’invasione della vespa del castagno a San Giuseppe, il parassita che mette in ginocchio gli agricoltori