“Hanno vinto i sindaci non il Pd. Il partito è ai minimi storici non solo in città, ma anche in provincia. In settimana chiederemo di convocare gli organismi dirigenti del regionale e del provinciale per tenere il Congresso”. La mozione Orlando scende in campo: oggi l’Assemblea nazionale a Roma che darà vita a Demos, l’associazione che racchiuderà tutte le forze che fanno riferimento al ministro della Giustizia e che avrà radicamenti anche territoriali. All’alba della nascita del nuovo soggetto, Peppe Balzamo attacca i capibastoni – Mario Casillo – che sbandierano vittorie elettorali, l’idea di una segreteria cittadina e annuncia le prossime mosse degli orlandiani per rifondare il partito locale.
Balzamo, chiedete di azzerare entrambe le segreteria a ottobre. La mozione Orlando presenterà un candidato?
“Non lo escludiamo. Quello che è sicuro è che il Congresso per entrambe le segreterie non è più rinviabile”.
Primarie perse, avete voce in capitolo e numeri?
“Leggo di tanti appelli all’unità da Mario Casillo a Venanzio Carpentieri: mi auguro che questo Congresso serva per ricostruire una solidarietà tra i gruppi dirigenti e un profilo programmatico. Perché questo avvenga il Congresso dovrà essere sui contenuti e non sulla conta delle tessere, inoltre bisogna smetterla di affermare che in provincia il Pd sta in salute e in città invece in sofferenza”.
Come afferma Casillo, che stravince nei Comuni al voto in provincia e punta ora al Pd a Napoli
“Appunto. Ci sono isole felici dove governiamo, ma grazie all’autorevolezza di alcuni sindaci come Portici e Pozzuoli, o dove c’è un consenso personale, che a volte è solo un voto clientelare, ma non esiste una comunità di uomini e donne che condivide la guida politica perché non esiste una strategia e una visione dei problemi del Pd, come dimostrano i circoli chiusi e commissariati e le basse percentuali raggiunte”.
Che ne pensate di una segreteria cittadina per Napoli?
“Una cavolta. Quella su cui lavorano Valeria Valente e Andrea Cozzolino è un’idea anacronistica. Dobbiamo lavorare alla Città metropolitana, non avere una visione politica Napoli centrica. Servono progetti e proposte costruiti in base alle zone omogenee”.
Infine nella diatriba tra una parte del partito e De Luca, come vi ponete?
“Ci chiediamo cosa intende Casillo quando dice a De Luca “Si fidi di noi”, ci pare strano perché francamente una linea politica del partito regionale su quale debba essere il futuro della Regione Campania non l’abbiamo vista. Forse con fidarsi intende posizioni da collocare? Ci auguriamo questa contrapposizione non sia solo una rivalsa per occupare spazi politici”.