Castellammare di Stabia. «L’amante di mio marito mi ha perseguitato: insulti in strada, messaggi di minaccia al telefono, pedinamenti. Persino l’audio di loro due che facevano sesso mi ha mandato. Un vero incubo che mi ha provocato ansia e mi ha costretto a cambiare l’ordine della mia vita: non uscivo più da sola, sempre accompagnata o da mio figlio o da qualche dipendente del negozio». Solo che non c’è un solo testimone che possa confermare le “male parole” che sarebbero state rivolte de visu alla signora di Sorrento. Nè telecamere che abbiano immortalato l’amante e i suoi amici entrare spesso e volentieri nel negozio della signora. Ci sono, invece, tantissimi messaggi di insulti arrivati sul suo cellulare tra il 2012 e il 2014 ancora puntualmente custoditi in memoria, debitamente immortalati in screenshot e allegati in stampa alle denunce presentate prima contro ignoti e poi contro G.R. procace 43enne stabiese che per due anni ha avuto una relazione sentimentale con il marito della presunta vittima di stalking.
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