Torre del Greco. La volata comincerà ufficialmente in settimana, quando – secondo le linee-guida tracciate dalla direzione nazionale del Pd – si aprirà il tesseramento-bis del 2017. Una campagna adesioni avviata in sordina – in città, complice l’imbarazzo provocato dalla necessità di battere nuovamente cassa con gli iscritti, non c’è un solo manifesto informativo – ma destinata a infiammare l’autunno all’ombra del Vesuvio. Perché entro la metà di ottobre il primo partito del centrosinistra dovrà individuare il successore di Antonio Cutolo – il traghettatore-stanco in sella dal 2014 – e le prime schermaglie sembrano portare diritti a una vera e propria faida tra le varie correnti dei democrat.
Le forze in campo
Fosse stato confermato il tesseramento concluso a febbraio del 2017, i numeri non lascerebbero spazi a dubbi. Delle circa 900 tessere sottoscritte presso il circolo locale, la metà sarebbe riconducibile alla maxi area legata a doppio filo al consigliere regionale Loredana Raia. L’ex candidata sindaco del centrosinistra – uscita sconfitta dal ballottaggio del giugno 2014 contro Ciro Borriello – potrebbe puntare, grazie al sostegno di buona parte della Cgil, a eleggere l’ex consigliere comunale Massimo Meo: un nome capace di raccogliere consensi trasversali, in vista delle possibili elezioni comunali del 2018.
Uno “schema” evidentemente messo a punto per tagliare le gambe all’astro nascente Clelia Gorga, la baby Boschi del Vesuvio con il sogno nel cassetto di indossare la fascia tricolore della quarta città della Campania. A febbraio la reginetta delle tessere si attestò intorno al 30%, rispettando – in buona sostanza – il gentlemen’s agreement stretto tra le varie correnti. Ma lo scenario adesso potrebbe cambiare, visti i ripetuti silenzi alle richieste di dialogo per trovare un’intesa comune. Insomma, anziché mandare al mare i propri sostenitori, Clelia Gorga potrebbe approfittare dell’estate per provare a mettere insieme i numeri necessari a contrastare la corazzata guidata da Loredana Raia.
Dietro le due primedonne del Pd di Torre del Greco, poi, c’è il “solito” Luigi Mennella: l’aspirante sindaco buono per tutte le occasioni – già trombato in occasione del voto del 2007 e del 2012, quando fu sostituito al volo da Gennaro Malinconico dopo essere arrivato a convocare la conferenza di presentazione della candidatura – parte dalle retrovie del 20% conquistato a febbraio. Una percentuale che l’attuale vice presidente vicario della Gori – storicamente vicino al consigliere regionale Mario Casillo, l’asso pigliatutto dell’area boschese – punterebbe a incrementare per poi proporre come segretario cittadino il suo delfino Andrea Di Lecce. Insomma, l’autunno in casa Pd si annuncia particolarmente caldo all’ombra del Vesuvio.