Venticinque anni di ritardi e promesse, ieri la firma dell’accordo sulla riqualificazione di Bagnoli, ma non tutti i nodi del progetto sono sciolti. Resta l’incognita sulle quantità inquinate “ancora non conosciute”, come si legge tra le 62 pagine del progetto, mentre l’impianto dove smaltire è ancora da identificare. Cosa non da poco a cui si aggiunge il sequestro di alcune aree e le risorse da allocare “Il persistere di uno o tutti i vincoli di criticità potrebbe compromettere o ritardare l’attuazione del piano” è scritto non a caso nel piano. Parole che suonano come un mettere le mani avanti. Punto interrogativo anche il porto di Nisida: sulla sua localizzazione non c’è intesa. Il semaforo, scelto come immagine per mostrare dove c’è condivisione e dove no, qui è rosso. Di certo a stoppare con ostilità il progetto negli ultimi tre anni è stato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Cosa è cambiato rispetto ad allora? Nulla, a parte le elezioni, secondo il commissario di Bagnoli, Salvatore Nastasi e il Governo. “E’ cambiato il premier, prima c’era Renzi” replica il sindaco convocando una conferenza stampa a Palazzo San Giacomo per convincere che non c’è alcun arretramento sulle sue posizioni. E dove finalmente dopo la firma in Prefettura con il ministro del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca , è di nuovo l’unico protagonista.
Il progetto: spiagge, lidi privati a Nisida, caffetteria e il nodo porto
Due chilometri di spiagge larghe da un minimo di 60 metri fino ad un massimo di 120 “fatti salvi – specifica l’azienda Invitalia nelle schede del progetto – gli esiti delle verifiche tecniche e scientifiche”, con l’arenile Sud che sarà pronto per la prossima estate. Eccola la Bagnoli del futuro, o meglio del 2024. Spiagge attrezzate, con attività commerciali e due lidi privati che sorgeranno a Nisida. E qui per il porto non è ancora definita localizzazione e dimensionamento – Autorità portuale e Regione stanno studiando la sostenibilità del progetto con le relative infrastrutture -, ma si pensa anche ad una soluzione green per garantire la balneabilità lungo il waterfront. Novità per il Pontile Nord dove sorgerà una caffetteria e saranno prolungati orari di apertura e incrementata l’offerta dei servizi. L’area dell’ex Archivio Ilva sarà conservata e destinata a fini commerciali e ricettivi, mentre sul destino dei documenti contenuti è ancora in corso uno studio. A sparire sarà l’ex circolo Ilva, mentre gli impianti sportivi esistenti (calcetto,tennis, pattinaggio) potrebbero essere collocati in parte nel Parco dello Sport. Città della Scienza arretrà dietro le spalle del capannone, lasciando solo i ruderi dell’antica vetreria. Via le case abusive – dal civico 120 a 154 – del Borgo Coroglio, al loro posto nascerà un centro velico, mentre le altre abitazioni saranno riqualificate. Dal pontile Nord al parcheggio di Città della Scienza sarà tutto pedonalizzato, sette chilometri di pista ciclabile.
Inquinamento, il 27 luglio i risultati delle analisi. Corsa al merito dell’accordo
Su costi e tempi per la bonifica bisognerà attendere il 27 luglio quando saranno pronti i risultati delle caratterizzazioni e delle analisi dei terreni. E nello stesso giorno sarà convocata anche la cabina di regia, a cui de Magistris non ha mai preso parte: “Se il presidente Paolo Gentiloni ci andrà sarò presente” sottolinea l’ex pm. Inevitabile la corsa ad appuntarsi la medaglia, anche se dopo 25 anni, diventa quasi paradossale. “Non hanno vinto né Renzi, né de Magistris” dice il sindaco a cui preme invece un altro aspetto. “Noi siamo orgogliosi perché con questo accordo non abbiamo tradito il mandato elettorale, non abbiamo ceduto e abbiamo portato avanti una trattativa per ottenere il risultato”. “Sprecati tre anni per spostare le virgole, il piano è lo stesso. Il sindaco ha giocato sulla vita di Napoli, scatenando la protesta e spaccando la città” attacca la deputata di Fi, Mara Carfagna mentre le opposizioni in Consiglio comunale lo accusano di non aver reso partecipe l’Assise né sul piano, né sulla convocazione della seduta su Bagnoli che si terrà il 24 luglio. “Accordo merito del Governo con oltre 250 milioni investiti, altrimenti atre poesie per 25 anni” tuona De Luca. “Bagnoli sarà il faro di rinascita del Sud” commenta De Vincenti, mentre Antonio Bassolino posta “E che c’è voluto per questa firma”. E visti i nodi e le criticità, chissà quanto ancora ci vorrà per vedere la nuova Bagnoli.