Torre del Greco. La notizia che rischiava di diventare il tormentone dell’estate è arrivata puntuale come un orologio svizzero: il sindaco Ciro Borriello ha presentato ricorso contro una multa elevata dagli agenti della polizia municipale, aprendo così un contenzioso con l’ente di palazzo Baronale e – conseguentemente – la procedura per la successiva decadenza da primo cittadino. Una mossa annunciata già in primavera e diventata realtà all’indomani della convocazione del prossimo consiglio comunale, formalmente fissato per il prossimo 25 luglio e verosimilmente destinato a essere celebrato in seconda convocazione il 26 luglio.
Il divieto di sosta galeotto
A confermare il braccio di ferro con l’ente di largo Plebiscito è lo stesso chirurgo plastico con la passione per la politica. Di ritorno dalla solita trasferta professionale a Vallo della Lucania – al termine di una settimana di “ferie” da palazzo Baronale, con la fascia tricolore consegnata al suo vice Romina Stilo – l’ex deputato di Forza Italia spiega di avere incassato una multa per divieto di sosta. Una vera e propria onta per chi è riuscito a (ri)costruire una carriera politica grazie alla fama di “sceriffo” conquistata sul campo, dichiarando guerra ai centauri senza casco e ai trasgressori della raccolta differenziata: «Sono convinto di riuscire a dimostrare l’illegittimità della sanzione contestata dai vigili urbani – osserva Ciro Borriello – Non voglio passare per un automobilista indisciplinato».
Le tre tappe in aula
In realtà, il sindaco – a dispetto dei dubbi legati al sistema elettorale e all’effettiva possibilità di strappare una candidatura – non vuole perdere l’eventuale treno per Roma. E la strada della decadenza resta privilegiata rispetto all’idea delle dimissioni tout court da primo cittadino. Al momento non ci sono comunicazioni ufficiali relative al contenzioso aperto da Ciro Borriello, ma già in occasione del consiglio comunale della prossima settimana gli esponenti della maggioranza e dell’opposizione saranno informati del ricorso. La procedura – studiata sia dal presidente del consiglio comunale Pasquale Brancaccio sia dal segretario generale Domenico Gelormini, chiaro segnale di come il ricorso fosse atteso già per la prossima riunione dell’assise – prevede tre step: durante l’appuntamento del 26 luglio – scontato il ricorso alla seconda convocazione per approvare il documento unico di programmazione – ci sarà la comunicazione ufficiale. Successivamente, il sindaco Ciro Borriello avrà a disposizione dieci giorni di tempo per pagare la sanzione e – in pratica – cancellare l’incompatibilità. Dunque, calendario alla mano, entro la fine della prima settimana d’agosto potrebbe già arrivare il secondo round in aula: in quell’occasione, il consiglio comunale sarà chiamato a ratificare la decisione del sindaco e – in caso di mancato ritiro del ricorso – aprire la strada allo step finale della decadenza. Ovvero, la presa d’atto entro la fine del mese.
La guerra di successione
Dunque, la decadenza del sindaco non dovrà essere votata bensì solo ratificata. Ovviamente, tuttavia, serviranno i “numeri” per la validità della seduta. Numeri legati a doppio filo al nome del successivo traghettatore del Comune fino al voto del 2018: a oggi in pole position resta l’attuale vice Romina Stilo, ma la first lady non sarebbe gradita a tutte le variegate e agitate anime della maggioranza di palazzo Baronale.