Quattro mesi dopo l’avvio dell’istruttoria sul maxi appalto Consip da 2,7 miliardi di euro per la gestione dei servizi nella pubblica amministrazione, l’Anac guidata da Raffaele Cantone ha chiuso l’inchiesta con il sospetto di un “accordo di cartello” tra le imprese Cns, Manutencoop e Romeo Gestioni che dovranno presentare delle “controdeduzioni” per cercare di evitare le sanzioni dell’Antitrust. Il dossier dell’autorità anticorruzione è stato trasmesso alla Procura di Roma che è titolare dell’inchiesta su Consip e che dovrà valutare se per questo ‘cartello’ ci sono conseguenze penali per i responsabili delle imprese coinvolte. Lo scrive il ‘Corriere della Sera’ mettendo in evidenza che “le società evitavano le sovrapposizioni sui lotti e sulle Regioni nelle gare per la gestione degli edifici pubblici”, e che le imprese finite nel mirino dell’Anac sono in passato già state accusate di aver fatto ‘cartello’ per l’appalto “belle scuole” assegnato nel 2015 e bloccato per le intese illegittime. Nell’ambito dell’indagine su Consip, tra gli altri, sono indagati Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, il ministro Luca Lotti e il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette.
CRONACA
6 agosto 2017
Consip: Anac, c’è il sospetto di ‘un accordo di cartello’ sul maxi-appalto