«Hanno salvato mio figlio, non smetterò mai di ringraziarli». Matilde accarezza la fronte di Antonio, il suo piccolo di appena 3 anni, che per un’ora interminabile ha temuto di perdere. Il bimbo aveva ingoiato una moneta da un euro che gli si era incastrata in gola e solo l’intervento degli “angeli” del San Leonardo ha impedito una tragedia. I medici sono riusciti ad estrarla, non senza difficoltà, permettendo al piccolo di tornare a respirare.
Il fatto
Antonio è in compagnia della nonna, a casa, a Sant’Antonio Abate. Sta giocando quando raccoglie dal pavimento una moneta da un euro. La infila in bocca e immediatamente diventa rosso. Fatica a respirare, va in apnea, la nonna se ne accorge quasi subito e quando capisce che ha ingoiato una moneta lancia l’allarme. Lo carica in macchina e lo trasporta d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo. Una corsa folle, a tutta velocità, perché al piccolo sembra mancare il respiro. Le sue condizioni sono gravissime e appena entrati in ospedale, vengono raggiunti dai genitori. «Fate qualcosa, mio figlio sta soffocando»- urlano, chiedendo aiuto ai medici. Il piccolo viene immediatamente preso dall’anestesista Maurizio Iannazzone e dal dottor Erik Esposito e portato in sala operatoria. La moneta è incastrata in un punto difficile da raggiungere, ma i medici si mettono al lavoro per cercare di evitare l’intervento chirurgico anche perché i tempi sono strettissimi. Passano alcuni minuti, con i genitori che attendono con il cuore in gola. I medici ritengono che sia necessario addormentare il bambini, Alfonso e Matilde danno la loro autorizzazione, e si procede subito. Gli otorini in pochi istanti riescono ad estrarre la moneta e Antonio pian piano riprende a respirare. Appena la notizia arriva ai genitori, entrambi abbracciano i camici bianchi del San Leonardo, mentre la bisnonna viene colta da un malore. Un contrasto di emozioni fortissime per la famiglia Lombardi, che per un’ora ha vissuto un incubo.
La gioia
«E’ stato terribile»- racconta Matilde mentre stringe a sé Alfonso, il marito, che era al lavoro quando è stato avvertito che il figlio aveva ingoiato una moneta da un euro. «Sembrava un incubo, ormai Antonio non respirava più. Adesso è ancora un po’ provato, ma sta bene, guarda il pigiama nuovo che gli ho messo», dice emozionata. Ha temuto di perdere il suo piccolo di appena 3 anni per un incredibile fatalità: «Ma qui al San Leonardo ho trovato delle persone straordinarie e una grandissima professionalità, sono stati degli angeli- racconta Matilde -Il dottor Iannazzone e il dottor Esposito hanno salvato mio figlio, tutto il personale lo ha coccolato fin dal momento in cui abbiamo messo piede all’interno dell’ospedale».
Un caso di buona sanità che spazza via tutti i pregiudizi sul San Leonardo di Castellammare, che si conferma un presidio ricco di eccellenze sia per il personale medico che infermieristico.
Antonio adesso è ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale San Leonardo, è tornato a sorridere ai suoi genitori e magari un giorno racconterà di quegli angeli che gli hanno salvato la vita.