La lotta al terrorismo ed al populismo, l’economia che cresce benche’ il disagio e le disuguaglianze sociali restino, ma anche la crisi con la Corea del Nord: sono questi i temi forti della Conferenza dei presidenti delle Camere basse dei Parlamenti dei Paesi del G7 apertasi oggi a Montecitorio e che si concludera’ a domani Napoli, a Villa Rosebery, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sul tema del terrorismo, per una precisa scelta di Laura Boldrini, si e’ concentrata la prima delle sessioni della Conferenza. “L’attacco dei terroristi e’ di natura politica, perche’ attraverso il terrore vogliono condizionare le nostre democrazie e che si rimettano in discussione i principi fondamentali dello stato di diritto. Per questo invece noi dobbiamo riaffermare i valori di liberta’ e pacifica convivenza su cui si basano le nostre Costituzioni”, sostiene Boldrini che, con i colleghi di Germania, Francia, Usa, Giappone, Canada e Regno Unito auspica piu’ condivisione delle informazioni dell’intelligence e dice “basta” alle ‘gelosie’ nazionali. In questa lotta i familiari dei giovani reclutati dall’Isis “possono essere una risorsa a disposizione della comunita’”, dice ancora la presidente della Camera, richiamando alle loro responsabilita’ i social media. “Perche’ – sottolinea – se e’ vero che la ‘jihad digitale’ e’ lo strumento principale di reclutamento dei terrorismo, le piattaforme digitali non possono continuare a chiamarsi fuori, a dire di essere delle semplici ‘autostrade’ sulle quali passano i messaggi di odio, i messaggi terroristici”. E quindi, il ruolo dei Parlamenti: se sono forti, sono “il miglior antidoto al populismo, che propone slogan semplicistici che sono lontani dalle soluzioni, mortificano e impoveriscono le nostre democrazie”, ribadisce Boldrini raccogliendo il consenso dei colleghi stranieri. Con una consapevolezza espressa dal presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani: “per sconfiggere i populismi non basta parlarne male, ma bisogna risolvere i problemi dei cittadini, tagliando cosi’ l’erba sotto i piedi ai populisti”. E la riunione romana e’ l’occasione per il premier Gentiloni per bollare come “una provocazione per tutti i Paesi” l’atteggiamento della Corea del Nord; ma anche per ribadire che l’Isis rappresenta ancora un rischio per la comunita’ internazionale e per lanciare un monito: se l’economia dei Paesi del G7 va bene, “la crescita dal punto di vista macroeconomico non ha cancellato il disagio sociale e non ha ridotto le difficolta’ di far fronte alle disuguaglianze”
CRONACA
8 settembre 2017
G7, warning su populismo e terrorismo. Tutto pronto per la visita a Napoli