A quattro anni dalla spedizione punitiva che macchiò la gara di Coppa Campania che si disputò tra le squadre di prima categoria Santa Maria la Carità e Real Rovigliano sul campo di Casola, vengono ricostruite davanti a un giudice le indagini che portarono all’individuazione di una decina di tifosi del Gragnano ora a processo con le accuse a vario titolo di lesioni personali aggravate, minacce e danneggiamenti. Tra loro, nomi noti nella tifoseria del Gragnano come Carfora, Montagna, Elefante e Benisatto, che anche successivamente si sono distinti per le loro intemperanze nel sostenere la squadra del cuore.
Ma che c’entravano sostenitori del Gragnano in una gara in cui non era scesa in campo la loro squadra? Si sarebbe trattata di una spedizione per vendicare presunte offese ricevute sul campo di Torre Annunziata in una precedente gara. Fatto sta che quell’incursione avvenuta nel novembre 2013 portò due dirigenti e cinque calciatori del Rovigliano al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo e costò un po’ di danni anche alla struttura sportiva di Casola, utilizzata in quell’occasione perché in quel periodo allo stadio San Michele erano in corso dei lavori. Da lì le accuse di lesioni, minacce e danneggiamenti di cui ora rispondono i tifosi che si trovano a processo.
CRONACA
13 settembre 2017
Raid dei tifosi del Gragnano nella gara S.Maria-Rovigliano, via al processo