Troppo tempo che un giudice non stabilisce se Mario Padovani, con trascorsi di capo-piazza dell’isolato 28 del piano Napoli e fratello dell’ancora piuÌ noto Carlo, sia ancora socialmente pericoloso. E cosiÌ il 41enne viene assolto dall’accusa di avere violato il regime da sorvegliato speciale. Che, a questo punto, sarebbe illegittimo. A scagionare Mario Padovani, che ha alle spalle una detenzione di 10 anni per reati legati alla droga, eÌ stato il gup Antonio Fiorentino del Tribunale di Torre Annunziata che ha accolto la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Gennaro de Gennaro. Ma vediamo che c’entra il fattore tempo nella questione che lo ha portato all’assoluzione.
Lo status di sorvegliato speciale si applica a quei soggetti che, nonostante abbiano giaÌ scontato una pena detentiva, vengono considerati socialmente pericolosi. Rigide regole che dovrebbero tenerli lontani dalla possibilitaÌ di commettere nuovi reati: a casa entro le 21, nessuna frequentazione con altri pregiudicati e via discorrendo. Il tutto, come detto, basato sulla pericolositaÌ sociale del soggetto. Un fattore che, peroÌ, puoÌ cambiare nel tempo. Del resto eÌ la stessa Costituzione a stabilire, all’articolo 27, che le pene «devono tendere alla rieducazione del condannato». In questo senso va una sentenza della Corte Costituzionale ricordata dall’avvocato De Gennaro e che sostanzialmente afferma questo: per chi ha scontato un lungo periodo di detenzione il Tribunale delle Misure di Prevenzione deve effettuare una rivalutazione della pericolositaÌ sociale prima che venga applicato il regime della sorveglianza speciale. Cosa che nel caso di Mario Padovani, scarcerato nel 2015 dopo circa 10 anni in cella, non eÌ avvenuto. Quando a novembre 2009 eÌ stato deciso per lui il regime di sorveglianza speciale, una volta che fosse tornato in libertaÌ, nessun giudice ha rivalutato la sua sorveglianza speciale. In questo senso, dunque, si tratterebbe di un regime da annullare. Violare qualcosa che non dovrebbe esistere non puoÌ costituire reato. Assolto per non aver commesso il fatto.