«Ho assunto personalmente questo impegno perché per me la politica è altro e non è quella che di certo abbiamo visto finora. Nessun consigliere mi dice cosa devo fare, io stesso conosco i problemi di Pompei. Non permetto a nessuno di fare illazioni o di dirmi in che modo procedere». Esordisce così il sindaco Pietro Amitrano dopo la conclusione del consiglio comunale, nel quale sono stati approvati i debiti fuori bilancio e illustrate le società partecipate in liquidazione. Al rientro in aula dei consiglieri di minoranza, che avevano abbandonato la seduta perché avrebbero voluto immediatamente discutere del problema mercato, s’è aperto il faccia a faccia tra amministrazione e mercatari. «L’incontro con i rappresentanti della categoria c’è stato eccome – ha ribadito il sindaco, apparso irremovibile alle richieste di Robetti e Conforti di revocare l’ordinanza – la situazione era diventata insostenibile e in riunione abbiamo messo in tavola due proposte. La turnazione – precisa il primo cittadino – sarebbe soltanto di un mese. Vi chiedo il sacrificio per 30 giorni e non oltre. Prometto che l’area, quella attualmente adibita a parcheggio, sarà pronta a breve e con tanto di sicurezza e bagni. Così libereremo strade e marciapiedi almeno momentaneamente». Un nuovo progetto è già in fase di studio: «Stiamo lavorando per risolvere il problema definitivamente – ha aggiunto Amitrano -. Vogliamo utilizzare tutta l’area alle spalle, quella di proprietà degli Ospedali Riuniti di Napoli». Gli operatori, spaccati sulla decisione della rotazione, hanno lamentato che «alcuni saranno danneggiati perché non riavranno gli stessi stalli che avevano prenotato pagando la tassa d’occupazione del suolo, addirittura di 15-20mila euro». Duri, invece, i commenti della minoranza. «L’ordinanza andrebbe revocata, stiamo facendo un danno a queste persone» ha detto Conforti strappando l’applauso del pubblico. Robetti ha invece parlato di «illazioni», mentre La Mura ha lamentato di non essere stato «informato su una questione così importante per l’intera vita sociale di Pompei».