Torre del Greco. Le speranze degli ex obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione di riuscire a portare a casa un nuovo mini-rimborso entro le festività natalizie sono destinate a cadere nel vuoto: «In cassa ci sono fondi per coprire una percentuale inferiore all’1%, allo stato non c’è la possibilità di procedere a un ulteriore riparto», i concetti ufficiosamente espressi dall’avvocato Antonio De Notaristefano di Vastogirardi, componente della curatela fallimentare della società di fatto.
Le aspettative delle vittime del grande crac all’ombra del Vesuvio erano legate a una (cattiva) interpretazione delle parole pronunciate dallo stesso avvocato Antonio De Notaristefano di Vastogirardi durante un incontro pubblico organizzato all’interno dell’ex palestra Gil di traversa Vittorio Veneto: «Entro Natale arriverà un nuovo riparto», la convinzione diffusa tra i risparmiatori al termine del summit. Una convinzione stroncata dall’esame analitico del tesoretto attualmente presente nelle casse della Sdf: al momento a disposizione ci sarebbero circa 30 milioni di euro, di cui una larga fetta – oscillante tra i 23 milioni e i 24 milioni – praticamente “vincolata” alle cause civili in corso.
Dunque, la liquidità cash della Sdf si aggirerebbe intorno ai sette milioni di euro. Per raggiungere il riparto minimo dell’1% sarebbe, quindi, necessario attingere dalle casse della curatela fallimentare della Deiulemar compagnia di navigazione: un’operazione fattibile sotto il profilo squisitamente giuridico-economico, ma legata a precisi tempi tecnici e procedurali impossibili da definire entro Natale. Di qui l’impegno dei curatori della Sdf a procedere celermente lungo la strada della vendita degli immobili, ma senza garantire tempi certi per gli ulteriori ristori ai risparmiatori.
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