Volevano creare l’esercito della camorra vesuviana. Un battaglione di affiliati senza scrupoli addestrati ad uccidere. Volevano mettere in piedi la più grande coalizione criminale dell’intera provincia di Napoli. Una santa alleanza benedetta dal sangue della faida e pronta a marciare fino alle porte di Scampia: il regno dello spaccio “santuario” della camorra napoletana ed ex roccaforte del clan Di Lauro. Volevano riprendere, in parte, il sogno di Raffaele Cutolo, il professore di Ottaviano che dalla provincia rossa tentò la scalata ai vertici della cupola della camorra.
Un piano folle rimasto segreto per dieci, lunghissimi anni. Sepolto tra i tanti dossier ammassati negli archivi dell’Antimafia. I protagonisti di questa storia che rievoca le pagine più nere della camorra sono 3: il clan Gionta di Torre Annunziata, la dinastia criminale fondata da Valentino senior che aveva legami anche con Cosa Nostra attraverso l’intercessione dei Nuvoletta di Marano. I Chierchia, cosca specializzata nel traffico di droga che detta legge nel rione Provolera. E i Birra di Ercolano, clan dello spaccio, del racket e del mercato degli stracci vicino ai Lo Russo di Miano.
+++L’ARTICOLO COMPLETO OGGI SU METROPOLIS QUOTIDIANO+++