Portici. «Sono in arrivo circa 7 milioni dalla Regione Campania, necessari a completare l’opera di riqualificazione del lungomare», annunciò Enzo Cuomo in pompa magna durante il comizio elettorale a villa Colombaia alla presenza del governatore Vincenzo De Luca. Una promessa per cancellare lo scempio del Granatello in grado di procurare al sindaco in attesa della pensione consensi e voti. Perché la vicenda legata allo scandalo waterfront è la più sentita dai cittadini di Portici, pronti a votare chi aveva promesso una riqualificazione dell’area.
Ma a 4 mesi dalla corsa alle urne, la riqualificazione del lungomare resta inabissata in acqua profonde, perché come ha recentemente ribadito il sindaco: «Sono un uomo di fatti e non di chiacchiere: parlare di tempi di consegna, realizzazione e ripresa dei lavori sarebbe scellerato da parte mia. La vicenda waterfront è intrisa di complicazioni giuridiche e giudiziarie, quindi tecnicamente delicata. Posso solo dire che c’è tutta la volontà da parte dell’amministrazione comunale di portare a termine i lavori e di restituire il lungomare ai cittadini. Infatti, stiamo interloquendo praticamente tutti i giorni con il presidente della giunta regionale». Insomma, dalle parole del primo cittadino si evince che la grande riqualificazione resta ferma al palo, i finanziamenti nelle casse della Regione e l’avvio dei lavori a largo con le onde.
Un punto più dettagliato sulla futura azione adottata dall’amministrazione comunale per far fronte alla “drastica” situazione waterfront lo illustra l’assessore ai lavori pubblici: «Stiamo lavorando per riaprire il cantiere al più presto – afferma , Giovanni Iacone – Attualmente, tramite riunioni con i tecnici del Comune stiamo censendo l’intera opera: tutto quello che si è fatto finora nell’area da riqualificare e tutto quello che dovrà essere fatto. Al termine di queste valutazioni tecniche avvieremo i lavori. Chiaramente non sappiamo ancora dare un giorno preciso per la prima pietra, ma garantiamo che nel più breve lasso di tempo possibile avvieremmo il cantiere».
Dunque, il Granatello, per lo più “distrutto” durante l’era di Nicola Marrone – l’ex sindaco in carica solo 3 anni – a oggi resta un ammasso di cantieri abbandonati, travi sperse in lungo e in largo e un progetto irrealizzato. Con buona pace delle promesse elettorali sventolate dall’ex senatore Vincenzo Cuomo, in attesa – a quattro mesi dal voto – di cominciare a diventare realtà.