Inondavano di cocaina le piazze di spaccio di Castellammare, Pompei e Scafati, facendo arrivare la droga al porto di Salerno: restano in carcere Giovanni Piedipalumbo, 44enne stabiese, Pasquale Liguoro, 68enne di Torre del Greco ed Eduardo Garofalo 54enne di Pompei. La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dagli avvocati Giovanni Bianco e Antonio Cesarano, che avevano impugnato la decisione del Riesame, confermando la custodia cautelare i carcere per i tre narcos che facevano parte del gruppo insieme a Vincenzo Melisse, 51enne di Ponte Persica.
I narcos furono coinvolti nel blitz messo a segno dalla guardia di finanza di Salerno, lo scorso 6 aprile, che sgominò un’organizzazione criminale guidata da Giovanni Esposito, un 55enne di Pozzuoli e Luigi Bruno, un 48enne di Sant’Anastasia.
Nel corso delle indagini fu accertato che il gruppo di narcos aveva contatti con l’Ecuador, da dove proveniva gran parte della cocaina. In un’occasione c’erano state difficoltà a far sbarcare un container con 30 chili di droga a Salerno, così il carico fu dirottato ad Ambarli in Turchia. Proprio qui si adoperarono per recuperarlo Giovanni Piedipalumbo, Pasquale Liguoro ed Eduardo Garofalo, ma le autorità turche arrivarono prima di loro e riuscirono a sequestrare i 30 chili di cocaina.
Secondo le indagini, il gruppo aveva costituito anche società fittizie che ufficialmente dovevano occuparsi della vendita di fiori, generi alimentati e banda stagnata, ma in realtà servivano per coprire il trasferimento della cocaina dai porti al luogo di destinazione. L’acquisto della cocaina dai narcotrafficanti del Sud America veniva finanziata con una colletta da parte di tutti quelli che facevano parte dell’organizzazione criminale, che poi s’organizzavano singolarmente per rivenderla ai clan che facevano affari con le sostanze stupefacenti nelle varie piazze di spaccio del territorio.
Dell’organizzazione – secondo la Cassazione, che ha confermato la decisione del Riesame di non scarcerarli – facevano parte anche lo stabiese Giovanni Piedipalumbo, il torrese Pasquale Liguoro ed Eduardo Garofalo di Pompei.