Tenevano sotto scacco con comportamenti intimidatori ed estorsivi i residenti di un condominio: questa una delle accuse nei confronti di un intero nucleo familiare arrestato all’alba da agenti della Polizia di Stato a San Severo, in provincia di Foggia, in esecuzione di sei provvedimenti definitivi emessi dalla Procura della Repubblica Generale della Corte D’Appello di Bari. Sono tutti pregiudicati: Paolo Iacobazzi, 57 anni, detenuto nel carcere di Teramo, deve scontare la pena di 6 anni e 2 mesi e di 2 anni e 8 mesi di reclusione in relazione a due diversi provvedimenti dell’Ufficio Esecuzioni penali della Procura generale della Corte di Appello di Bari; il figlio Giuseppe, 38 anni, attualmente ai domiciliari, deve proseguire la detenzione allo stesso regime in considerazione del cumulo di pene per reati delle stessa specie; Vittoria Russi, 56 anni, attualmente libera, moglie del primo deve scontare 4 anni e 1 mese in carcere, Natalina Iacobazzi, 34 anni, l’altra figlia di Paolo, attualmente libera deve espiare 6 mesi ai domiciliari; Vittorino Padulo, 31 anni, marito di quest’ultima, attualmente libero, deve scontare 4 anni e 5 mesi in carcere; Daniela Seccia, 36 anni, moglie di Giuseppe Iacobazzi, attualmente ai domiciliari, deve proseguire allo stesso regime. I provvedimenti prendono origine da un’indagine svolta nel 2012. Per il loro arresto gli agenti della Squadra Mobile di Foggia e del Commissariato di San Severo, in collaborazione con altri reparti, hanno cinturato la zona delle loro abitazioni anche al fine di effettuare perquisizioni. Il 4 aprile 2012 i poliziotti intervennero all’ospedale di San Severo dove, poco prima, era giunta una persona ferita da colpi d’arma da fuoco. La vittima riferì agli investigatori di aver avuto un violento litigio con Paolo Iacobazzi e con il figlio Giuseppe e con Vittorino Padulo e di essere scampato miracolosamente alla morte. A sparare sarebbe stato Paolo Iacobazzi. Inoltre l’uomo disse di essere stato successivamente investito da una Fiat 500 condotta dal figlio di Paolo, Giuseppe Iacobazzi che con Padulo lo avrebbe rincorso con il chiaro intento di ucciderlo Giuseppe Iacobazzi e Padulo furono sottoposti a fermo di polizia giudiziaria mentre Paolo fu deferito perché irreperibile. Le accuse per loro erano di tentato omicidio, detenzione illegale di arma da fuoco e munizioni ed estorsione aggravata e continuata. Paolo Iacobazzi venne catturato alcuni giorni dopo, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Foggia.
CRONACA
5 gennaio 2018
Estorsioni a tutto il condominio, famiglia finisce in carcere