La villa comunale utilizzata come un ring. Giovanissimi che si ritrovano sul lungomare non per divertirsi e trascorrere qualche ora con gli amici, ma per fare a botte. E quando la rissa finisce male, sono le mamme a scendere in campo mettendo una pistola in mano ai figli per la vendetta.
Così si fanno le ossa i camorristi del futuro a Castellammare di Stabia, avviandosi nel tunnel oscuro della criminalità che li accompagnerà per tutta la vita. Un dettaglio inquietante che emerge dall’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, Giovanni De Angelis, sulla scorta delle indagini condotte dagli agenti del commissariato agli ordini del primo dirigente Paolo Esposito. Un’inchiesta che ha permesso di arrestare sei persone e spedire in comunità due minorenni, tutti appartenenti alla famiglia Fontana, che gestisce gli affari illeciti nel quartiere dell’Acqua della Madonna.