Nei vicoli della miseria di Torre Annunziata il tempo scorre più veloce che altrove. I ragazzi si vestono da uomini e imitano i guappi. E anche le bambine crescono in fretta. Qualcuna lo fa per seguire la moda del rione, mascherandosi da donna e saltando in sella a un motorino con sul viso un rossetto marcato. Altre, invece, sono costrette. Messe con le spalle al muro da chi – in teoria – dovrebbe aiutarle a crescere.
Maria (nome di fantasia) ha appena 14 anni. Sulle spalle, in quei vicoli dove non c’è mai il sole, porta con se uno zaino pieno di libri e di angosce.
E’ una ragazzina come tante Maria, ma c’è qualcosa che la tormenta. A casa non vuole mai stare. E appena si presenta l’occasione scappa via. Più lontano possibile. Come quando si corre per fuggire a un incubo. «Non voglio tornare a casa», ripete a chi la incrocia mentre piange seduta sui gradini dei vicoli.