Cento uomini in piu’ nelle zone della movida napoletana per fronteggiare quella che il ministro dell’Interno Marco Minniti definisce “una violenza nichilista” che “colpisce in modo casuale”, caratterizzata da “modalita’ terroristiche”. Dopo un vertice in Prefettura durato oltre tre ore, la risposta dello Stato al fenomeno delle baby gang che da settimane insanguina Napoli e provincia si concretizza in un intervento integrato fatto di piu’ controlli, piu’ uomini, tolleranza zero sui motorini fuorilegge ma anche in alcune iniziative di carattere sociale e di prevenzione. E’ lo stesso responsabile del Viminale ad illustrarle, dopo essersi confrontato con i vertici nazionali delle forze dell’ordine, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il procuratore Giovanni Melillo e i magistrati del tribunale per i minori. Quanto alle indagini in corso per risalire ai responsabili delle violenze, Minniti lascia trasparire ottimismo: “Possiamo dire di essere sulla buona strada o di aver gia’ individuato i responsabili delle violenze inaccettabili di questi giorni a Napoli” esordisce al termine del comitato provinciale per l’ordine pubblico, nel corso del quale ha incontrato anche i familiari di alcune delle vittime delle violenze di questi giorni. “Ho incontrato Arturo e la sua mamma, i ragazzi aggrediti a Pomigliano – rende noto il ministro – e ho mandato un affettuoso saluto a Gaetano e sua mamma Stella. Ho incontrato persone coraggiose, che hanno subito un gravissimo e inaccettabile dolore e mostrato una forza di reazione straordinaria”. Minniti traccia un percorso che dovra’ portare a risultati immediati ma anche di lungo periodo. Subito arriveranno cento uomini dei reparti straordinari con il compito di controllare le zone della movida, quelle piu’ frequentate dai giovani. “Non consentiremo – l’impegno del ministro – alle baby gang di cambiare le abitudini dei giovani napoletani”. A questo si affianca il progetto di riorganizzazione delle forze dell’ordine in rapporto ai singoli municipi. “L’idea – spiega – e’ di avere dieci distretti di polizia, cosi’ da avere un responsabile del distretto in contatto con le municipalita’. Ci muoveremo – sottolinea – per rafforzarla direttamente dal Ministero ed e’ importante che il presidente della municipalita’ possa parlare con il responsabile della pubblica sicurezza”. Il ministro annuncia tolleranza zero sui motorini fuorilegge e traccia la strada per un intervento complesso di tipo educativo. Tre i progetti in campo: il primo contro l’abbandono scolastico che ha gia’ dato buoni frutti al Rione Sanita’. Il secondo, da finanziare con il Pon Sicurezza, per gli educatori di strada da mandare nei quartieri a rischio; e infine, in collaborazione con il tribunale dei minori, la possibilita’ di levare la patria potesta’ ai genitori coinvolti in reati di tipo associativo, come mafia e camorra: “Vogliamo sottrarre – conclude prima di lasciare Napoli – questi ragazzi ai modelli negativi e all’istruzione alla violenza cui sono assoggettati. E’ un aspetto molto delicato, ma lavoreremo anche su questo”.
Disastro generazionale causato dagli adulti
Quello delle baby gang “e’ l’epifenomeno di un disastro generazionale causato dagli adulti. Siamo co-costruttori di una situazione che non riusciamo piu’ a governare”. Lo ha detto il dirigente del Centro Giustizia Minorile di Bari (gia’ dirigente nel capoluogo campano), Giuseppe Centomani, intervenendo ad un incontro sul tema della messa alla prova per i minorenni che delinquono. Il riferimento esplicito nelle parole di Centomani e’ alla vicenda napoletana. “Parlare oggi di baby gang – ha detto – e’ di moda ma non e’ un fenomeno di oggi, anzi negli ultimi dieci anni i reati minorili sono molto diminuiti ma sono piu’ complessi”. Per Centomani “la delinquenza giovanile e’ legata ad una forma di ignoranza emotiva. E’ cambiata la coscienza dei comportamenti e del disvalore delle proprie azioni”. Il dirigente ha quindi sottolineato l’importanza dei “contesti in cui i ragazzi sperimento la loro crescita”, soprattutto la famiglia e la scuola, e del rischio di “individuare come problema della societa’ napoletana il sintomo e non la patologia che lo ha provocato”. “Dobbiamo smettere di saltare sulla sedia quando succedono cose come quelle accadute a Napoli o a Torino – ha concluso – ma dobbiamo restare sulla sedia, studiare il fenomeno e interrogarci sulle nostre responsabilita’”.
Tolleranza zero contro motorini fuorilegge
“Lavoreremo intensamente, tolleranza zero contro i motorini fuorilegge in cooperazione con la polizia municipale”. Lo ha detto Marco Minniti, ministro dell’Interno, al termine del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, convocato, in Prefettura, a Napoli, per affrontare il nodo baby gang. “Dal sindaco di Napoli de Magistris – ha affermato – sono arrivate proposte operative. Qualora i depositi dovessero essere esauriti – ha concluso – ne troveremo altri perche’ l’obiettivo e’ tolleranza zero”.