Ercolano. L’epoca dei «permessi-facili» agli amici pronti a realizzare ville e case senza autorizzazioni sembra essere finita a Ercolano. Gli anni d’oro dell’abusivismo all’ombra del Vesuvio sono finiti nel dimenticatoio, le abitazioni costruite con poche migliaia di euro in tutte le intersezioni stradali dell’hinterland vesuviano ora devono cadere al suolo. È il senso dei provvedimenti adottati dalla procura della Repubblica per contrastare e cancellare il fenomeno legato all’abusivismo edilizio a Ercolano e non solo.
Nello specifico, però, nella città degli Scavi i numeri stimati dall’ufficio urbanistica del Comune guidato dal sindaco Ciro Buonajuto sono da capogiro: circa 10.000 gli abusi contestati e le richieste di condono nell’ultimo trentennio a vario titolo relativi a case, attività ricettive, ristoranti, verande, soppalchi, scalinate e balconi. Dovrebbero essere – stando a un censimento del catasto – circa 400 le richieste di abbattimento per i prossimi anni a Ercolano a dispetto della fantomatica legge blocca-ruspe che si andrebbero ad aggiungere ai circa 70 dell’ultimo triennio.
Dunque una fitta rete di abbattimenti «imprevedibili» anche per l’ente comunale, a cui la procura inoltra solo le sentenze e l’eventuale data della demolizione, lasciando il tempo necessario all’ente di corso Resina di organizzarsi e fornire supporto, sia tramite i tecnici, ma soprattutto con il dispiegamento delle forze dell’ordine. L’ultimo caso di abbattimento si tinge di rabbia, quella vissuta in prima persona dalla famiglia Imparato fino a poche ore fa residente in via Contrada Montedoro. Poi la sentenza esecutiva di demolizione emessa dal Tribunale di Napoli, l’arrivo delle ruspe e lo sfratto.
«Non mi permetto di giudicare una sentenza – spiega il sindaco Ciro Buonajuto – noi non sappiamo quando la Procura decide di abbattere una struttura, ci viene comunicato praticamente all’ultimo minuto. Mi piange il cuore quando si verifica un dramma sociale di questo genere, ma noi non abbiamo soluzioni abitative, solo la possibilità di aiutare la famiglia Imparato tramite i servizi sociali. Di casi di abbattimento da quando sono sindaco ne ho visti a decine e il problema affonda le radici nel passato».