La prima verità sul crollo di Torre Annunziata salta fuori nello stesso giorno in cui la procura obbliga all’esilio il progettista Massimiliano Bonzani, uno dei tredici indagati per la tragedia del sette luglio scorso sulla Rampa Nunziante. Di lui scrivono i magistrati: «Abile a falsificare gli atti e addentro all’ufficio tecnico del Comune». Ma Bonzani, evidentemente, non è l’iunico responsabile dei falsi emersi dalle perizie tecniche. Quel maledetto giorno le otto vittime del crollo sono state sepolte dalle macerie di tre piani mai aurizzati, completamente abiusivi. In sostenza metà dei piani della palazzina venuti giù erano completamente fuorilegge. Il grande imbroglio è iniziato mezzo secolo fa, contenuto nel fascicolo 172 conservato presso l’ufficio tecnico. L’unico atto vero è una licenza edilizia del 1957 per una casa di due piani. Invece la procura ha trovato dentro una serie di atti falsi (uno datato 1959), senza né timbri né firme costruiti per sanare gli abusi.
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