“Ho visto che aveva un coltello e pensavo volesse aggredirmi. CosiÌ ho deciso di sparare”. I.R. – il 16enne che ha fatto fuoco domenica scorsa all’interno di una sala giochi, rischiando di uccidere un 19enne – ha giustificato cosiÌ la decisione di premere il grilletto. Ha smen- tito che ci siano state risse che hanno preceduto il raid e nem- meno questioni legate a bande rivali. Solo un’antipatia perso- nale che giaÌ in passato l’aveva portato a scontrarsi con C.C., figlio di un noto commerciante del centro di Castellammare. Insomma – stando al suo rac- conto – quando se l’eÌ ritrovato di fronte all’interno della sala giochi e l’ha visto in possesso di un coltello, ha temuto di poter essere aggredito, cosiÌ ha sparato con l’obiettivo di agire prima del rivale. Una tesi che chiaramente non convince per nulla gli investigatori, anche percheÌ resta il giallo sul motivo per cui un ragazzo di 17anni va in giro con una pistola a salve modificata. Ma rende ancor piuÌ inquietante lo scenario, imma- ginando una sorta di duello da far west tra giovanissimi, dove per portare a casa la pelle bisogna agire prima del rivale.
CRONACA
24 gennaio 2018
Castellammare. Spari alla sala giochi, il baby killer: “temevo che mi colpisse e ho sparato”