Non ha ancora messo piede a Pomigliano d’Arco e Vittorio Sgarbi già tira fuori nozioni e storie che forse neanche chi ci vive conosce.
Attraverso la bellezza di quei luoghi e la cultura aprirà gli occhi ai cittadini che andranno al voto e soprattutto dissacrerà Luigi Di Maio, arrivato a sedersi sulle poltrone più importanti delle istituzioni con una sola manciata di voti in tasca e una marea di congiuntivi sbagliati.
«Colpo geniale» di Silvio Berlusconi che candida il critico d’arte nel collegio cruciale di Pomigliano, puntando al tallone d’Achille di Luigino.
Professor Sgarbi, le hanno affidato il duro compito di smantellare Luigi Di Maio.
«Guardi, non so nemmeno chi sia, non lo conosco».
Cominciamo bene, sarà una campagna elettorale al veleno?
«Di sicuro Vincenzo De Luca sarà tra quelli che si divertiranno tantissimo».
Berlusconi come l’ha convinta a candidarsi contro Luigi Di Maio?
«Ci riprova? Io non mi candido contro nessuno. Mi candido per portare avanti quello in cui credo, le cose che penso e la mia visione».
Vabbé non può non conoscere il candidato premier dei grillini.
«Ok, allora diciamo che Di Maio è un incidente della storia».
Ecco.
«Scommetto che Luigi Di Maio non sa nemmeno che nella sua città ha vissuto Vittorio Imbriani. Un uomo che credeva nella fondamentale istruzione elementare, uno degli scrittori più originali del secondo Ottocento, un politico che non cercava altra soddisfazione se non un’attività disinteressata e utile all’universale, come scrisse in una sua opera. Ecco io mi sento come l’erede di Imbriani».
Quindi punterà sulla cultura.
«Bellezza e cultura. Il mio obiettivo è far scoprire e valorizzare i tesori dei nostri territori colpevolmente dimenticati e mortificati, risvegliare la sensibilità nei confronti del nostro enorme patrimonio culturale. Per tutelarlo. Questo è molto di più che occuparsi di arte.».
Mettiamola così, nella politica di oggi fatta di slogan e demagogia, è difficile che la cultura trovi spazio.
«La cultura e la difesa della bellezza sono fondamentali per non lasciare il Paese in mano a barbari e ignoranti».
Si riferisce a qualcuno?
«Intanto aspetto che qualcuno risponda su Imbriani».
Come convincerà i cittadini di Pomigliano a non votare per l’ex webmaster che sogna di diventare premier?
«Raccontando e facendo conoscere la bellezza di quei luoghi, sono certo che vorranno ascoltare e che questo aprirà loro gli occhi. Mi presenterò per le cose che ho fatto. E credetemi ho fatto molto di più io per Napoli con il Museo della follia e prima ancora con la mostra i Tesori Nascosti, che chiunque altro, compreso Luigi Di Maio. E lo stesso farò in tutti gli altri Comuni della provincia».
Per esempio?
«Mi viene in mente un posto che viene sempre bistrattato, che invece potrebbe rappresentare un asso nella manica. Parlo di Torre Annunziata, un’area di enorme bellezza e piena di storia. A me piace ricordarla a tutti come Oplonti. Ovviamente la provincia di Napoli è piena di luoghi meravigliosi. Dal punto di vista storico e culturale».
Come immagina la sua campagna elettorale?
«Voglio portare Maradona a Napoli».
Vuole conquistare i tifosi?
«No, tutti sanno che amo Maradona. Quando ho presentato il museo della follia l’ho definito “il Caravaggio dei giorni nostri”. E lo credo davvero».
Come definirebbe invece in una parola il Movimento Cinque Stelle?
«Una stasi. Qualcosa che più che far muovere il Paese lo costringerà a restare fermo. Qualcodsa che interrompe qualsiasi attività del cervello».
Userà il suo famoso “capra”?
(Ride). «Bella questa. Visto i personaggi che ho di fronte sì, è un’ipotesi più che probabile».
A proposito di avversari: il Pd potrebbe schierare la ricercatrice Annalisa Allocca nel suo stesso collegio. Che ne pensa?
«Io suggerirei a Matteo Renzi un uomo come Cesare de Seta, architetto e uno dei più grandi storici napoletani>>.