Doveva essere il giorno della sentenza. L’occasione per riscrivere la storia di un processo che tra cavilli e beghe procedurali si trascina da quasi 20 anni. Ma la maledizione di “Sigfrido”, il nome dell’inchiesta che nel 1999 ha travolto il gotha del clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia, colpisce ancora. Ieri mattina era, infatti, prevista l’ultima udienza del processo, con rito abbreviato, che vede alla sbarra Luigi D’Alessandro, figlio del boss Michele, e Antonio Elefante, alias “muzzarella”, figura di spicco della cosca di Scanzano. L’accusa, per entrambi, è di associazione a delinquere di stampo mafioso. A far scattare l’ennesimo rinvio del processo – che si celebra davanti ai giudici del tribunale di Napoli – è stata l’assenza del presidente del collegio giudicante. Un imprevisto che ha fatto slittare il verdetto a fine febbraio.
CRONACA
2 febbraio 2018
Castellammare. Sigfrido, slittala sentenza per Luigi D’Alessandro e Antonio Elefante