Sono 120 i pezzi di grande pregio e valore selezionati dal MANN, il Museo Archeologico di Napoli, che costituiscono il nucleo primario della mostra itinerante “Pompeii – The Infinite Life”, in programma in Cina e pensato come il racconto archeologico piu’ intenso della storia umana. La prima tappa e’ stata decisa nel Jinsha Archaeology Museum di Chengdu, nell’ambito di un progetto di ChinaMuseum di Pechino, che fornisce contenuti a oltre 500 musei cinesi, in collaborazione della Direzione generale dei Musei del Mibact. “Oggi grazie all’archeologia percorriamo un viaggio ideale che supera la sfera spazio temporale: chi avrebbe mai immaginato di poter ammirare i reperti dell’area vesuviana restituiti alla luce coi guerrieri di Terracotta del primo imperatore cinese Qin Shi Huang. La mostra inaugurata rappresenta una vera e propria opportunita’ di dialogo culturale tra Italia e Cina”, ha affermato nella cerimonia di apertura il sottosegretario al Mibact, Dorina La Cina e’ partner culturale italiano e “il nostro obiettivo e’ la costruzione di un dialogo continuo e permanente tra i settori dell’arte, della cultura e delle industrie creative dei nostri Paesi”, ha aggiunto Bianchi. Per il console generale d’Italia a Chongqing Filippo Nicosia, l’iniziativa “dimostra l’impegno di Italia e Cina a rafforzare i rapporti culturali lungo la Nuova Via della Seta. A tale fine, assumono significato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella secondo cui quest’ultima e’ una formidabile opportunita’ per creare nuovi percorsi per gli scambi culturali e per la conoscenza reciproca”. Saranno utili i progetti “discussi per rafforzare la collaborazione fra i poli museali dei due Paesi, seminari bilaterali su archeologia e tecniche per il restauro e scambi di mostre”. In mostra ci sono reperti di terracotta, bronzo e oro, statue, nonche’ affreschi e arredi dell’area vesuviana e risalenti all’eta’ romana: oltre alla tappa di Chengdu che si chiudera’ agli inizi di maggio, ci sono poi le sedi del Qinshihuang Mausoleum Museum (1 giugno – 24 agosto), del Tianjin Museum (21 settembre – 14 dicembre), del Wuhan Museum (8 gennaio – 2 aprile 2019) e di un quinto museo da in corso di definizione. L’allestimento e’ stato studiato in modo che i reperti di Pompei interagiscano con le meraviglie dei siti archeologici cinesi. Ad esempio, a Jinsha si incontrano i misteri della dinastia Shang e Zhou (fino al XVII secolo a.C.), a Xi’an l’esercito di terracotta porta Pompei nel terzo secolo a.C., e al museo di Panloncheng la cultura di Erligang (1600-1450 a.C.) si confronta con il mito di Dioniso.
M|CULT
8 febbraio 2018
Mostre: parte da Chengdu la ‘vita infinita di Pompei’ in Cina