Un fatturato da oltre 5 miliardi di euro, in aumento del 13,3% rispetto all’anno precedente. Fincantieri ha chiuso il 2017 con ricavi da record per un’azienda che da anni ormai rappresenta il top nel settore della cantieristica navale in ambito internazionale. Fincantieri ha presentato un bilancio 2017 con incrementi importanti, determinati soprattutto dalla crescita del business inerente alle navi da crociera, che ormai rappresentano il 49% della produzione complessiva aziendale. Ricavi che, tra l’altro, dovrebbero crescere ulteriormente, secondo le previsioni, di una percentuale compresa tra il 3 e il 6% alla fine del 2018, testimonianza evidente di un’ascesa che non sembra affatto destinata ad arrestarsi nei prossimi anni. Il consiglio di amministrazione di Fincantieri, presieduto da Giampiero Massolo, si è riunito lunedì e ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017, prospettando un aumento dei ricavi del 50% entro il 2022. Il carico di lavoro complessivo attuale ammonta a 26 miliardi di euro, l’equivalente di 5 anni di lavoro nei cantieri dell’azienda, con 106 navi in portafoglio alla fine dello scorso anno. Nella nota allegata all’approvazione del bilancio si fa menzione alle «12 unità consegnate, di cui cinque da crociera, compresa la “Msc Seaside”» e alla «firma con lo stato francese dell’accordo di compravendita per l’acquisizione del 50% del capitale di Stx France» con l’avvio delle attività del gruppo di lavoro per l’integrazione con naval group. «La finalizzazione degli accordi – spiega Fincantieri – costituirà il punto di inizio per la creazione di un nuovo operatore globale di riferimento nella cantieristica civile e militare». Il management di Fincantieri, tra l’altro, ha anche proposto la distribuzione di un dividendo 2018 di 0,01 euro per ogni azione ordinaria, relativo al precedente esercizio. «Abbiamo dimostrato di saper gestire progetti, gare e commesse altamente complessi. – ha spiegato l’ad Giuseppe Bono – In un momento che per Fincantieri non esito a definire epocale, desiderio rivolgere un ringraziamento a tutti i nostri dipendenti e fornitori che con grande passione quotidianamente partecipano alla realizzazione di un prodotto che è tra i più belli al mondo». E intanto Castellammare attende un segnale di vita, che per ora tarda ad arrivare.