Sorrento – Ben 19 processioni fra il Giovedì e il Venerdì Santo. Un numero che testimonia come sia «radicato», in penisola sorrentina, il culto della penitenza, diffuso da generazione in generazione. Una tradizione che non si ferma mai, capace di rendere «unica» la Settimana Santa nella Terra delle Sirene con incappucciati, cori del Miserere e tanti fedeli in preghiera nei giorni della Passione di Cristo.
Le processioni
Le processioni – organizzate dalle arciconfraternite della costiera – rappresentano un appuntamento di grande valore storico, culturale e religioso. Tre a Sorrento, Meta e Sant’Agnello, due a Massa Lubrense, sette a Piano di Sorrento, ed una a Vico Equense, la «viola», che si svolge ogni due anni. Un rito che non avverte mai il passare degli anni. Tutt’altro. Le processioni danno sempre e comunque un segnale forte, senza dimenticare l’attenzione e la curiosità dei tanti turisti che, di questi tempi, riprendono ad affollare la penisola sorrentina. In molti raggiungono la costiera per non perdere l’appuntamento coi riti della Settimana Santa.
La vigilia
Una «vigilia» particolare verso le processioni che si apre al meglio la Domenica delle Palme. La tradizione, a Sorrento, vuole che i classici ramoscelli d’ulivo siano ornati da piccoli caciocavalli. Oppure da confetti variopinti, sulla scia della leggenda sull’assalto dei saraceni. Si racconta che i sorrentini si rifugiarono nella Cattedrale invocando la grazia per sventare il possibile saccheggio. Le navi saracene affondarono lungo la costa. Si salvò soltanto una giovane schiava che arrivò a nuoto a Marina Grande e poi entrò in Cattedrale, affollata dai sorrentini in preghiera. La fanciulla, secondo la leggenda, venne accolta in festa per la grazia ricevuta. E andò sull’altare dove slegò un sacchetto che aveva con sé. All’interno c’erano dei confetti colorati. Poi l’inizio della Settimana Santa, con i preparativi per le processioni. Sono i giorni in cui vengono distribuiti gli inviti per i partecipanti con solenni cerimonie, sono i giorni in cui i sai – neri, bianchi o viola – vengono tirati fuori dal cassetto limpidi e pronti ad essere indossati,