ll pm chiede la misura ai domiciliari per sette indagati ma il gip ordina gli arresti per 10, tre in piu’: ovvero anche nei confronti di coloro per il quali la procura non aveva avanzato alcuna richiesta di provvedimento restrittivo. E’ accaduto a Napoli nell’ambito di un processo contro i cosiddetti ”furbetti del cartellino” nel comune di Pozzuoli. All’errore del giudice e’ stato posto riparo in tempi abbastanza stretti: appena e’ stata riscontrata l’anomalia, il magistrato di turno ha provveduto a revocare la misura cautelare e i tre indagati che non dovevano essere arrestati, sono stati rimessi in liberta’ una dozzina di ore dopo l’esecuzione del provvedimento. La vicenda si e’ appresa da diverse fonti a Palazzo di Giustizia. Il dirigente dell’ufficio gip del Tribunale di Napoli, Giovanna Ceppaluni, nel confermare la notizia sull’errore compiuto dal collega ha sottolineato che i sistemi di controllo hanno funzionato e, appena segnalata l’anomalia, l’ufficio si e’ subito attivato per correre ai ripari. Il caso e’ stato in questi giorni all’esame del presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara – informato dal capo dei gip Ceppaluni – e del procuratore Giovanni Melillo, che a quanto si apprende adotteranno iniziative perche’ casi simili non si ripetano. La misura cautelare era stata disposta dal gip nei confronti di tutti i dieci indagati i cui nominativi erano riportati nella prima pagina della richiesta di misura cautelare avanzata dal pubblico ministero.
CRONACA
18 aprile 2018
Giustizia: Pm di Napoli chiede 7 arresti, il gip per errore ne ordina 10