Napoli – Un giovane “sostanzialmente tranquillo” che pero’ “era apparso un po’ strano per alcuni comportamenti”. E’ questa l’impressione che Alagie Touray, fermato per terrorismo internazionale, aveva suscitato nel centro di accoglienza per immigrati della zona flegrea, Circe, dove viveva da quasi un anno. Spiega uno dei responsabili della struttura, Pasquale Cirella: “Frequentava con regolarita’ i corsi di scuola”. Ma i mediatori sociali avevano notato una dedizione costante, molto costante alla preghiera islamica, vissuta con modalita’ che suscitavano qualche dubbio. “Ma ci sembrava impensabile che stesse architettando quanto e’ emerso”, assicura Cirella. Il giovane gambiano frequentava con assiduita’ la moschea di via del Mare a Licola mare, sobborgo diviso tra Pozzuoli e Giugliano. La moschea e’ al piano seminterrato di un palazzo diroccato su tre livelli, di cui un solo piano risulta abitato. E’ indicata a malapena da un cartello di cartone pressato, ed oggi e’ chiusa. Un tempo quel locale aveva ospitato un fiorente supermercato. Non e’ solo utilizzata per la preghiera, ma viene considerata punto di riferimento per i tanti islamici che popolano l’area domizia e flegrea. Stamane, ci raccontano, la moschea era aperta, come spesso accade anche in giorni diversi dal venerdi’, ma all’apparire delle prime telecamere sono andati via tutti. “E’ il luogo di ritrovo di pakistani e di appartenenti all’ etnia sunnita – sottolinea un residente -. E’ gente tranquilla. Sono da alcuni anni in questa zona e non hanno mai creato problemi. Anche il venerdi’ quando la moschea e’ frequentata da 150-200 persone, tutto avviene in maniera non caotica”.
CRONACA
26 aprile 2018
Terrorismo: centro accoglienza, Touray sembrava tranquillo