Monti Lattari
10 maggio 2018
Casola/Lettere. Il business della canapa, la soffiata che salvo ‘o lignammone
Una telefonata ti allunga la vita, recitava un vecchio spot tv. E a volte allunga anche il periodo di libertà. Come nel caso di Antonino Di Lorenzo, alias Tonino ‘o lignammone, che il 28 settembre 2016 sfuggì all’arresto proprio grazie a una telefonata. Fu il figlio Carmine (vedi box in pagina) ad avvisarlo dell’operazione in corso da parte dei carabinieri, che portò alla scoperta della maxi-piantagione che avevano impiantato a Luco dei Marsi, non lontano da Avezzano, in provincia di L’Aquila. Mentre i carabinieri abruzzesi sequestravano le piante e arrestavano il proprietario del fondo, Gianfranco Scipioni, e la figlia della sua compagna, Veronica Casillo, i “napoletani” con cui erano in affari riuscivano a darsi alla fuga.