E’ finito a processo con l’accusa di aver favorito la latitanza di uno dei boss più importanti e temuti della camorra vesuviana. Secondo l’Antimafia, Catello Maiello, 64enne pregiudicato stabiese, avrebbe aiutato Pasquale D’Alessandro – nipote di Michele, il padrino della cosca di Scanzano – a sfuggire all’arresto. Ma a distanza di 12 anni dal blitz che portò in manette il rampollo della multinazionale del crimine con base nei vicoli di Castellammare di Stabia, Maiello è considerato «incapace di intendere e di volere» e quindi non «può essere processato». Un colpo di scena incredibile venuto fuori, ieri mattina, nel corso dell’udienza lampo del processo che si celebra al tribunale di Torre Annunziata.
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