Arriva a una svolta l’inchiesta sui falsi matrimoni tra scafatesi e nordafricani residenti sul territorio cittadino. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore ha chiuso le indagini su 12 presunti responsabili accusati di aver favorito l’immigrazione clandestina in Italia. Gli atti in queste ore vengono notificati dai vigili urbani del comando scafatese, e dai carabinieri, ai diretti interessati i quali avranno 20 giorni di tempo per rendere dichiarazioni al titolare dell’inchiesta prima che venga chiesto per tutti il processo.
Poco più di una trentina le nozze contestate e ritenute fasulle. C’è il 60enne sposato con una donna che di anni ne ha la metà di lui ma ci sono anche matrimoni tra coetanei. Tutto dietro compenso che andava dai 2mila ai 10mila euro a seconda delle possibilità economiche. Il sistema smascherato dagli inquirenti era sempre lo stesso. Un italiano ed uno straniero, uomo e donna, si sposano nel paese d’origine del coniuge extracomunitario e poi regolavano le nozze in Italia con la richiesta di ricongiungimento familiare’: il tutto con un vero e proprio raggiro della legge 94 del 2009 che prevede che il cittadino straniero che avesse voluto contrarre il matrimonio nel territorio italiano avrebbe dovuto presentare, oltre al nullaosta dell’autorità straniera, anche la documentazione attestante la regolarità del suo soggiorno in Italia. Sulla vicenda era stato anche interpellato il consolato italiano a Casablanca per le verifiche sulla validità e la trascrivibilità degli atti proposti: l’Ente internazionale aveva quasi sempre dato parere favorevole. Per una trentina di casi no. In un solo anno circa 12 episodi sono stati tacciati dal consolato di Casablanca come ‘matrimoni da annoverare nei casi di nozze fittizie o di comodo celebrate con il metodo di aggirare la normativa sull’immigrazione’.