Napoli – Saranno circa 250 i leghisti napoletani e da tutta la Campania che parteciperanno il primo luglio al raduno leghista di Pontida. Lo hanno annunciato i vertici partenopei del partito guidato da Matteo Salvini che saranno a Pontida anche con un proprio stand. “Abbiamo partecipato al raduno – spiega Simona Sapignoli, segretario cittadino della Lega a NAPOLI – dal 2014 ma quest’anno ci saremo diversamente, con i nostri eletti al parlamento, con un nostro gazebo e un manifesto con le attivita’ svolte negli ultimi 4 anni. Verranno a Pontida i nuovi aderenti, i nuovi eletti alle recenti amministrative, in tutto sono circa 250 persone che partono dalla Campania”. Sapignoli spiega: “l’1 luglio saremo li’ anche con i prodotti tipici della filiera campana e con il parlamentare Gianluca Cantalamessa. Stiamo svolgendo un forte lavoro in tutte le province della Campania, abbiamo proposto gia’ cinque interrogazioni parlamentari e poi abbiamo finalmente un ministro del sud che viene dal sud, il sottosegretario Pina Castiello, che potra’ portare le nostre questioni in Parlamento”.
“Io non prendo le distanze dagli episodi accaduti in Campania nelle ultime settimane, semplicemente la politica della Lega non e’ quella, e’ evidente da quello che fa Salvini, non spariamo addosso a nessuno”. Lo ha detto Simona Sapignoli, segretaria cittadina della Lega a Napoli commentando il ferimento di alcuni immigrati accaduti nelle ultime settimane in Campania. “L’unico sistema di fare una campagna contro Salvini – spiega Sapignoli – e’ esagerare, il segretario non ha mai detto che vuole sparare a qualcuno o che e’ contro le persone di colore, semplicemente prima gli italiani. Non siamo razzisti o xenofobi, vogliamo solo dignita’ per loro e per noi italiani. Il sistema con cui hanno fatto arrivare tutti questi immigratii non consente a questi di vivere dignitosamente perche’ non possibilita’, ne’ mezzi e strutture per accoglierli dignitosamente. E intanto gli italiani hanno perso dignita’, penso alla questione del quartiere Vasto a Napoli che e’ molto piu’ complicata di quello che sembra. Accogliamo chi scappa dalla guerra, chi scappa da situazioni economiche difficili certificate, accogliamoli in strutture, diamogli lavoro e da mangiare ma non a tutti”.