Sant’AntonioAbate: Credevano fosse una rapina, in realtà era un cortometraggio. Succede a Sant’Antonio Abate, dove la psicosi legata all’incubo criminalità stava per giocare un brutto scherzo a un gruppo di ragazzi che – senza autorizzazione – avevano messo in scena un finto colpo all’interno di una gioielleria di viale Kennedy. Un film talmente ben riuscito da far scattare l’allarme in città, con tanto di arrivo sul posto delle forze dell’ordine.L’episodio è avvenuto venerdì mattina. Quando al centralino della caserma di Sant’Antonio Abate è arrivata una chiamata. «Aiuto, venite in viale Kennedy, stanno rapinando una gioielleria. C’è una banda di criminali con i passamontagna e le pistole», le parole gridate al telefono da una signora che abita nella zona. E’ una chiamata inquietante. I carabinieri, come da procedura, si fiondano immediatamente sul posto, armi in pugno, per fronteggiare i finti rapinatori. Vogliono incastrare i banditi con le mani nel sacco. Non è la prima volta che in questa zona avvengono episodi simili. Ma una volta arrivati davanti alla famosa gioielleria, al posto dei criminali si ritrovano di fronte un gruppetto di ragazzini con tra le mani pistole giocattolo, quelle che di solito usano i bambini, una telecamera e qualche telefonino.«Scusateci, stiamo girando un cortometraggio», le parole capaci di far tirare un sospiro di sollievo agli uomini in divisa intervenuti per sventareil possibile colpo. Dai controlli successivi eseguiti dalle forze dell’ordine è venuto fuori che i ragazzini appassionati di cinema, avevano messo in piedi il set improvvisato senza avvertire nessuno, ne il Comune né tanto meno le forze dell’ordine. Di solito, proprio per evitare possibili allarmi ingiustificati, quando si gira un film bisogna chiedere il permesso o comunque segnalare l’avvio delle riprese. «Non sapevamo che ci voleva un permesso per girare qui, finiamo la scena e andiamo via», le parole dei ragazzi che hanno provato a giustificarsi con le forze dell’ordine intervenute sul posto. Alla fine i giovani “attori” se la sono cavata con una ramanzina. La prossima volta, sicuramente, ci penseranno due volte prima di mettere realizzare una scena del genere senza permessi e in una zona dove l’incubo di furti e rapine resta sempre all’ordine del giorno.
CRONACA
6 agosto 2018
«Aiuto c’è una rapina in gioielleria» Ma in realtà è un cortometraggio