Torre del Greco. Drin, drin, drin. Il telefono squilla tre volte, poi arriva il clic della risposta: «Pronto, qui è la Croce Rossa: può sparare». Antonio Cutolo, presidente dell’ufficio adesioni per il tesseramento straordinario del Pd, prova a stemperare con una battuta l’imbarazzo per i risultati registrati al termine delle prime due settimane di «chiamata alle armi» dei simpatizzanti del primo partito del centrosinistra a Torre del Greco. Primo, ma solo sulla carta. Perché i democrat non sono neanche riusciti a presentare in extremis una lista a sostegno della candidatura a sindaco di Giovanni Palomba – i consiglieri regionali Loredana Raia e Mario Casillo si sono dovuti accontentare di infiltrare i propri riferimenti all’interno di varie civiche della «coalizione del buongoverno» guidata dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – e le conseguenze del disastro sono certificate dai numeri della «campagna d’autunno»: la miseria di 11 iscritti.
Un dato davanti a cui Antonio Cutolo – l’ultimo vero sindaco «rosso» di una città governata da vent’anni dal centrodestra, con le sole parentesi legate a Romeo Del Giudice e Gennaro Malinconico – mette da parte l’iniziale autoironia: «Chiaramente pesa la vicenda delle elezioni di giugno – osserva con l’obiettività del «grande saggio» costretto a fronteggiare le quotidiane isterie delle nuove leve sparpagliate in varie correnti – su cui, in verità, non c’è stato finora un vero e proprio confronto. Per situazioni contingenti, comprese le ferie estive, a oggi non c’è stata una discussione seria per fare chiarezza sull’accaduto: ritengo necessario affrontare il tema per sgomberare il campo da qualsiasi equivoco e per provare a gettare le basi del rilancio».
Un rilancio, al momento, fermo a undici nuove adesioni al Pd. «La risposta non è stata certamente positiva, anzi – sottolinea Antonio Cutolo – ma bisogna evidenziare alcuni aspetti: in primis, c’è tempo fino al 28 settembre e sono certo la classe dirigente locale si attiverà per provare a risvegliare l’entusiasmo tra i simpatizzanti del Pd. Poi non bisogna dimenticare come il tesseramento in corso sia straordinario, mentre la campagna adesioni ordinaria proseguirà fino al 31 dicembre». Perché, in casa Pd, i numeri non tornano non solo il profilo politico: l’assenza di consiglieri comunali – unita alla drastica diminuzione di parlamentari del territorio – ha provocato un’inevitabile emorragia economica, con conseguente necessità di fare cassa. A 16 euro a tessera. «L’aspetto finanziario è importante, ma non è certamente la priorità – conclude il «grande saggio» del Pd di Torre del Greco – gli iscritti al tesseramento straordinario saranno inseriti nella banca data provinciale a ottobre e costituiranno la base di partenza in vista di un eventuale congresso per eleggere il nuovo segretario cittadino».
Già, perché i democrat della quarta città della Campania sono senza guida dal 12 maggio, quando l’avvocato Massimo Meo – il riferimento scelto a ottobre del 2017 dal gruppo guidato da Loredana Raia e Vittorio Cuciniello – si assunse le responsabilità del fallimento e si dimise dall’incarico. «Le elezioni del 2018 sono una pagina da dimenticare in fretta – conclude Antonio Cutolo – La classe dirigente locale del Pd si deve rimboccare le maniche per ricostruire una squadra preparata e competitiva, in grado di risvegliare l’interesse e la partecipazione dei cittadini». E non solo degli 11 irriducibili fino a oggi pronti a investire 16 euro su un «titolo politico» decisamente in picchiata.