Dalle scritte pro Gionta,ritrovate sulle pareti di un appartamento abbandonato ai profili Facebook, prendendo in prestito i nomi dei boss della cosca dei Valentini. Ai tempi dei social, anche la criminalità organizzata diventa 2.0. Postano foto con fucili e pistole, si fanno immortalare davanti alle loro abitazioni pubblicizzando il ritorno a casa dopo un periodo di detenzione. Sfidano le forze dell’ordine e lo fanno insultando le loro operazioni o addirittura giustificando – come capitato proprio nei giorni scorsi in occasione del blitz nel rione Provolera dove sono state arrestate 22 persone – che chi finisce in cella nelle maxi retate dei carabinieri è da comprendere perchè la malavita offre lavoro e di conseguenza denaro. Uno scenario inquietante sul quale ora i poliziotti hanno deciso di accendere i riflettori. Scavare nel rione delle Carceri, tornare nel cuore dell’Annunziata e capire cosa sta accadendo a pochi passi dall’ex fabbrica della morte, Palazzo Fienga, oggi confiscato ma in attesa dell’abbattimento o riqualificazione. Una serie di aspetti sui quali anche la Procura di Torre Annunziata ha deciso di fare chiarezza. C’è qualcuno che sta riprovando a mettere insieme i pezzi di una famiglia ormai decapitata o quelle scritte sono solo il frutto di fanatici ragazzini?
Giovanna Salvati